giovedì 26 gennaio 2012

Parte sabato mattina la campagna di obbedienza civile nella Bassa Padovana

                                                               COMUNICATO STAMPA
Manifestazione acqua


Continuano le iniziative dei comitati membri del Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua.

La vittoria referendaria ottenuta con la partecipazione di 27 milioni di cittadini/e ha sancito due cose, la prima che l'acqua è un bene comune che va sottratto alla speculazione del mercato e della finanza, la seconda che dalle bollette va cancellata la remunerazione garantita al 7% del capitale investito. La corte costituzionale ha confermato questa lettura.
Ciononostante il governo, le istituzioni locali ed i gestori non stanno rispettando la volontà popolare.
Per questo riprende l'iniziativa per realizzare gli obiettivi del referendum vinto.
Il Forum ha promosso la CAMPAGNA di OBBEDIENZA CIVILE proponendo di far pervenire al gestore locale una "dichiarazione-reclamo" in cui si chiede:
- di decurtare la quota di "remunerazione del capitale investito"
- di rimborsare quanto illegittimamente incassato.
In caso di mancato adeguamento si procederà con l'autoriduzione della bolletta.
Cancelliamo il profitto dalla nostra bolletta dell'acqua (per CVS la percentuale è del 14,36% per il 2011 e del 15,23% per il 2012)!
Per aderire alla campagna bisogna portare con se un documento di riconoscimento ed una bolletta del CVS.
A tale scopo, nella Bassa Padovana, funzioneranno un banchetto ogni sabato mattina, sino al prossimo 3 marzo, sotto i portici di piazza Maggiore ad Este ed alcuni sportelli tecnico legali a cui chiunque può rivolgersi.

Ecco tutti gli indirizzi:

ESTE

-un banchetto ogni sabato mattina, sino al 3 marzo,
sotto i portici di piazza Maggiore dalle 9 alle 13

-Bottega del mercato equo-solidale “ La bilancia”,
piazza Trento
Lunedì mattina dalle 9 alle 12,30 e giovedì pomeriggio dalle 16 alle 19
-Sportello sociale contro la crisi,
Piazzale Cà Pesaro, 1
piano terra
Sabato pomeriggio dalle 15 alle 18


MONSELICE

-Sede ADL Cobas, Cà Oddo
Lunedì, mercoledì, venerdì dalle 16,30 alle 18,30
- Bottega del mercato equo-solidale “Colibrì”, via Roma 26
Lunedì 9-12, sabato 9-12 e 16-19

PONSO

-Bar Centrale
-Bar Lella, Bresega

SANTA MARGHERITA

-Parrucchiere Doppia Immagine SMdA

MEGLIADINO SAN FIDENZIO

-Tabacchi MSF

Per informazioni rivolgersi a: Massimo Maffezzoni m.maffez@tin.it; Beatrice Andreose , Francesco Miazzi ; sportellosocialecontrolacrisi@yahoo.com; Libero Battiston: libero.battiston@libero.it; Stefano Saoncella: stefano.saoncella@libero.it



Comitato Provinciale Due Si per l’acqua bene comune Padova e Provincia

lunedì 23 gennaio 2012

Campagna di obbedienza civile: assemblea martedi 24 gennaio ad Este

Cari tutti,
continuano le iniziative dei comitati membri del Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua.
Vi invitiamo a partecipare martedì 24 gennaio, alle ore 21, nella sala civica di vicolo Mezzaluna ad Este, dietro il Municipio, alla riunione di autoformazione per imparare le procedure di autoriduzione per le bollette dell'acqua.
Saranno presenti due membri del comitato acquabenecomunepadova.org per rispondere a tutte le vostre domande.
Dopo la riunione sarete in grado di autogestire l'autoriduzione della vostra bolletta, ma se lo riterrete opportuno potrete, anche in piena autonomia, organizzare l'autoriduzione del vostro condominio, della vostra rete parentale, della vostra via...; con la vostra partecipazione, con i vostri tempi, potrete dare un forte impulso al radicamento e all'estensione nel territorio della campagna di OBBEDIENZA CIVILE affinchè l'acqua resti un bene Comune, gestito dalla collettività e disponibile per tutti.
La vittoria referendaria ottenuta con la partecipazione di 27 milioni di cittadini/e ha sancito due cose, la prima che l'acqua è un bene comune che va sottratto alla speculazione del mercato e della finanza, la seconda che dalle bollette va cancellata la remunerazione garantita al 7% del capitale investito. La corte costituzionale ha confermato questa lettura.
Ciononostante il governo, le istituzioni locali ed i gestori non stanno rispettando la volontà popolare.
Per questo riprende l'iniziativa per realizzare gli obiettivi del referendum vinto.

Il Forum ha promosso la CAMPAGNA di OBBEDIENZA CIVILE proponendo di far pervenire al gestore locale una "dichiarazione-reclamo" in cui si chiede:


- di decurtare la quota di "renumerazione del capitale investito"


- di rimborsare quanto illegittimamente incassato.

In caso di mancato adeguamento si procederà con l'autoriduzione della bolletta.
Cancelliamo il profitto dalla nostra bolletta dell'acqua (per CVS la percentuale è del 14,36% per il 2011 e del 15,23% per il 2012)!!
A tale scopo si allestirà un banchetto tutti i sabato mattina sotto i portici di Piazza Maggiore ad Este. Un giorno della settimana, per due ore, inoltre, sarà possibile andare nella sede della Bilancia, in piazza Trento, per avere informazioni dettagliate sulla modalità della campagna di autoriduzione. Bisogna portare con se un documento di riconoscimento ed una bolletta del CVS.

giovedì 19 gennaio 2012

Referendum acqua: martedi 24 gennaio incontro ad Este


Il “Comitato Provinciale Due Sì per l'acqua bene comune” di Padova (aderente al Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua),
  
INCONTRA GLI AMMINISTRATORI LOCALI, I COMITATI E LE ASSOCIAZIONI DELLA BASSA PADOVANA
 
ORE 21.00 SALA DI VICOLO MEZZALUNA (DIETRO IL MUNICIPIO)


acquabenecomunepadova.orgESTE

PER:


1. Organizzare con gli utenti del S.i.i. una campagna di "OBBEDIENZA CIVILE" al fine di illustrare il Reclamo/Istanza di rimborso con il quale:
- si chiede al Gestore il rimborso dell'importo già versato relativo alla componente “remunerazione del capitale investito” (si tratta di una percentuale fissa del 7% che continua ad essere applicata nelle nostre bollette) per i periodi successivi al 20 luglio 2011;
- si dichiara che si provvederà a detrarre la percentuale relativa (dal 15 al 18% a seconda del gestore) dalle bollette successive all’invio del “Reclamo/Istanza” in caso di mancato adeguamento del Gestore.

2. Rilanciare l'organizzazione dei Comitati locali per l'acqua pubblica e la costituzione di Sportelli tecnico-legali per l’attuazione della campagna di “Obbedienza civile”.

L'INCONTRO E' APERTO AI CITTADINI INTERESSATI

http://acquabenecomunepadova.org/ - http://www.acquabenecomune.org
Comitato Provinciale Due Sì per l'acqua bene comune Padova


acquabenecomune.pd@libero.it - Giuliana Beltrame giuliana.beltrame@alice.it - Alessandro Punzo alpunz@libero.it - Gianni Sbrogiò ; RIFERIMENTO COMITATI PER LA BASSA PADOVANA: Massimo Maffezzoni m.maffez@tin.it; RIFERIMENTO AMMINISTRATORI BASSA PADOVANA: Beatrice Andreose , Francesco Miazzi

lunedì 16 gennaio 2012

Giù le mani dall'acqua

Ospitiamo una mail di Alex Zanotelli che, giustamente preoccupato dalle pressanti esternazioni del governo "tecnico" circa la privatizzazione dei beni comuni, primo fra i quali l'acqua, invita tutti a riflettere ed a reagire.


TRADIMENTO MONTI  








  Era il 13 giugno , esattamente 7 mesi fa , quando 26 milioni di italiani/e sancivano l’acqua bene comune :”Ubriachi eravamo di gioia… le spalle cariche dei propri covoni!(Salmo,126)
E oggi, 13 gennaio ritorniamo a “seminare nel pianto..” (Salmo,126) perché il governo Monti vuole privatizzare la Madre.
Sapevamo che il governo Monti era un governo di banche e banchieri, ma mai, mai ci saremmo aspettati che un governo, cosidetto tecnico, osasse di nuovo mettere le mani sull’acqua, la Madre di tutta la vita sul pianeta.
E’ quanto emerge oramai con chiarezza dalla fase 2 dell’attuale governo, che impone le liberalizzazioni in tutti i settori.Infatti le dichiarazioni di ministri e sottosegretari, in questi ultimi giorni, sembrano indicare che quella è la strada anche per l’acqua.
Iniziando con le affermazioni di A.Catricalà, sottosegretario alla Presidenza, che ha detto che l’acqua è uno dei settori da aprire al mercato. E C.Passera, ministro all’economia, ha affermato :”Il referendum ha fatto saltare il meccanismo che rende obbligatoria la cessione ai privati del servizio di gestione dell’acqua, ma non ha mai impedito in sé la liberalizzazione del settore.” E ancora più spudoratamente il sottosegretario all’economia G.Polillo ha rincarato la dose: “Il referendum sull’acqua è stato un mezzo imbroglio. Sia chiaro che l’acqua è e rimane un bene pubblico. E’ il servizio di distribuzione che va liberalizzato.” E non meno clamorosa è l’affermazione del ministro dell’ambiente C.Clini: ”Il costo dell’acqua oggi in Italia non corrisponde al servizio reso…. .La gestione dell’acqua come risorsa pubblica deve corrispondere alla valorizzazione del contenuto economico della gestione.”
Forse tutte queste dichiarazioni preannunciavano il decreto del governo (che sarà votato il 19 gennaio) che all’art.20 afferma che il servizio idrico - considerato servizio di interesse economico generale - potrebbe essere gestito solo tramite gara o da società per azioni, eliminando così la gestione pubblica del servizio idrico. Per dirla ancora più semplicemente, si vuole eliminare l’esperienza che ha iniziato il Comune di Napoli che ha trasformato la società per azioni a totale capitale pubblico (ARIN ) in ABC (Acqua Bene Comune-Ente di diritto pubblico).
E’ il tradimento totale del referendum che prevedeva la gestione pubblica dell’acqua senza scopo di lucro. E’ il tradimento del governo dei professori. E’ il tradimento della democrazia.
Per i potentati economico-finanziari italiani l’acqua è un boccone troppo ghiotto da farselo sfuggire. Per le grandi multinazionali europee dell’acqua(Veolia,Suez,Coca-Cola…) che da Bruxelles spingono il governo Monti verso la privatizzazione, temono e tremano per la nostra vittoria referendaria, soprattutto il contagio in Europa.
“Un potere immorale e mafioso –ha giustamente scritto Roberto Lessio, nel suo libro All’ombra dell’acqua- si sta impossessando dell’acqua del pianeta.
E’ in corso l’ultima guerra per il possesso finale dell’ultima merce: l’acqua. Per i tanti processi di privatizzazione dei servizi pubblici in corso, quello dell’accesso all’acqua è il più criminale. Perchè è il più disonesto, il più sporco, il più pericoloso per l’esistenza umana.”
Per questo dobbiamo reagire tutti con forza a tutti i livelli, mobilitandoci per difendere l’esito referendario, ben sapendo che è in gioco anche la nostra democrazia.
Chiediamo al più presto una mobilitazione nazionale, da tenersi a Roma perché questo governo ascolti la voce di quei milioni di italiani/e che hanno votato perché l’acqua resti pubblica .
Chiediamo altresì che il governo Monti riceva il Forum italiano dei movimenti per l’acqua, ciò che ci è stato negato finora.
Rilanciamo con forza la campagna di “obbedienza al referendum” per trasformare le Spa in Ente di diritto pubblico (disobbedendo così al governo Monti).
Sollecitiamo i Comuni a manifestare la propria disobbedienza alla privatizzazione dell’acqua con striscioni e bandiere dell’acqua.
E infine ai 26 milioni di cittadini/e di manifestare il proprio dissenso esponendo dal proprio balcone ,uno striscione con la scritta :”Giù le mani dall’acqua”!
In piedi , popolo dell’acqua!
Ce l’abbiamo fatta con il referendum, ce la faremo anche adesso !
E di nuovo la nostra bocca esploderà di gioia (Salmo,126)

Alex Zanotelli
Napoli, 13 gennaio 2012

Scuola pubblica: dove vai?

di Franco Buccino
Chi pensava a salti di gioia nel mondo della scuola per le dimissioni di Berlusconi e per la conseguente uscita di scena della Gelmini, è rimasto deluso. Non mancavano i motivi per gioire, ma evidentemente sono prevalse le preoccupazioni, l’attenzione, i dubbi per quello che il governo Monti intende fare nel settore. I guasti delle politiche scolastiche dei governi Berlusconi, prima con Moratti, poi con Gelmini, sempre con Tremonti, sono sotto gli occhi di tutti: con tagli fatti passare per pseudo riforme è stato stravolto l’intero sistema scolastico italiano. La fondazione Agnelli ha individuato di recente nella scuola media l’anello debole del sistema. Eppure negli anni settanta, ottanta, e anche novanta, era il fiore all’occhiello dell’istruzione pubblica. Perché si elaborarono e diffusero, in questo segmento di scuola, modelli innovativi, prima con le attività integrative di “studio sussidiario e libere attività complementari” e poi con il tempo prolungato: il primo modello con insegnanti diversi tra mattina e pomeriggio, il secondo con gli stessi insegnanti. Entrambi costavano parecchio. La Moratti, quando intraprese, d’accordo con Tremonti, l’opera demolitrice del sistema attraverso l’abbattimento dei costi, prese di mira innanzitutto la scuola media. E, rapidamente, ne ridusse all’osso il tempo scuola e l’organico docenti. Un destino analogo ha colpito poco dopo la scuola elementare. Le novità, per cui era balzata ai primi posti nelle classifiche internazionali, vale a dire una sorta di generalizzazione del tempo pieno attraverso i moduli (tre insegnanti su due classi), le compresenze e gli insegnanti specialisti di lingua straniera, la Gelmini ha provveduto a eliminarle, su indicazione di Tremonti. Purtroppo l’ex Ministro ha fatto in tempo a metter mano anche alla cosiddetta riforma delle superiori. Al posto di mettere a sistema le sperimentazioni che erano proliferate negli anni, le ha semplicemente abolite, con una riduzione generalizzata dell’orario scolastico. E si vedono i primi drammatici effetti: laboratori chiusi, materie scomparse, insegnamenti accorpati. Si aggiunga che, in tutti gli ordini di scuola, nel corso degli anni, è stato aumentato il numero di alunni per classe, in locali spesso non a norma. Non diminuiscono le ore di sostegno, ma solo perché sono imposte da sentenze dei giudici; contro la legge sono invece inseriti ordinariamente più alunni disabili nella stessa classe, numerosa come le altre. In tal modo si sta rendendo problematica l’integrazione degli alunni diversamente abili, una delle poche specificità del nostro sistema per cui siamo ancora considerati a livello internazionale. L’incredibile ristrutturazione, compiuta in gran parte nell’ultimo decennio, è stata realizzata sulla pelle dei precari, in via di estinzione, ma anche del restante personale, al quale sono stati tolti stabilità, autonomia e diritti. Le vere vittime di quest’attentato all’istruzione pubblica sono naturalmente gli studenti, soprattutto quelli più in difficoltà, e le loro famiglie.
Ora, se non si fa un cammino a ritroso per individuare soluzioni alternative a quelle adottate dai precedenti governi, a poco servono le iniziative proposte sulla dispersione scolastica, i progetti sulla matematica e tutti gli altri finanziati con i fondi europei, le idee sul reclutamento dei docenti e l’annunciato concorso. Non voglio dire che non siano importanti e urgenti, o che non siano interessanti nel merito, anche per le personalità che le stanno proponendo. Francesco Profumo e Marco Rossi Doria, persone competenti e colte. Cosa non scontata al ministero della Pubblica Istruzione. La dispersione scolastica è, per esempio, uno dei principali problemi di Napoli e della Campania; una dispersione che avviene troppo presto per troppi ragazzi, e che è annunciata da segnali precisi: ritardo scolastico, risultati insufficienti, demotivazione. Segnali ai quali la scuola assiste impotente, più attenta a classificare gli alunni che ad aiutarli nelle loro difficoltà. La lotta alla dispersione si accompagna, nelle intenzioni del Ministro, all’impegno per la qualità dell’istruzione. Nelle classifiche internazionali siamo messi male, soprattutto per i risultati nelle materie scientifiche: una disaffezione che dura fino all’università, con grave pregiudizio dello sviluppo del paese. Infine, è coraggioso l’approccio pragmatico al concorso. Le interminabili discussioni sul reclutamento, lauree abilitanti e tirocini formativi attivi, stanno facendo invecchiare intere generazioni di precari e di aspiranti docenti. Il solo annuncio del concorso ha riacceso le speranze. Eppure tutte queste belle cose rischiano, nella situazione in cui si trova la scuola pubblica, non solo di fallire ma addirittura di essere controproducenti. La lotta alla dispersione passa, oggi più che mai, attraverso tempo scuola e organici rinforzati. Bisogna recuperare le migliaia d’insegnanti spazzati via dalle scuole, piuttosto che operatori esterni su progetto. Puntare su questi ultimi, a scapito dei primi, sarebbe un grave errore. Potenziare alcuni insegnamenti in un tempo scuola ridotto all’osso, creerebbe solo squilibri senza risolvere il problema di fondo, che rimane quello di un’offerta formativa divenuta sempre più povera e disarticolata. Se il governo vuole ridare all’istruzione pubblica il ruolo strategico che le compete, deve pensare a un impegno economico straordinario e senza precedenti. Certo, dovrà pretendere molto di più dagli insegnanti e dagli altri operatori. Il problema non è di reclutarli daccapo. Al concorso annunciato, ai tfa, ai corsi di abilitazioni e lauree abilitanti, continueranno a partecipare le stesse decine di migliaia di persone che stanno nelle diverse graduatorie e/o che hanno titoli a iosa. Il problema è il recupero di posti stabili che non ci sono. Il problema è la formazione in servizio, l’organizzazione del lavoro da rivedere profondamente, nuove regole, orari e responsabilità: per tutti e non solo per le nuove leve.

da La Repubblica
16 gennaio 2012

martedì 10 gennaio 2012

Che cosa è l'agricoltura biologica?



Mercoledi 18 gennaio
ore 21
sala civica di vicolo Mezzaluna
ne parliamo con
Franco Zecchinato

presidente della cooperativa agricola El Tamiso
già presidente nazionale Aiab

Organizza il Gas. Dotto( Gruppo di acquisto solidale) di Este

Siete tutti invitati a partecipare