venerdì 29 ottobre 2010

Pollina

Comunicato stampa

ESTE- Alquanto singolare la politica dell'onorevole leghista Paola Goisis che raccoglie firme contro l'impianto di pollina che le Fattorie Menesello hanno chiesto di realizzare a Motta.
Ben vengano tutte le iniziative rivolte a contrastare tale progetto ma, sbaglio, o a chi governa si dovrebbe anche chiedere di risolvere i problemi e di essere coerente nei suoi diversi atti?
L'onorevole Goisis ERA TALMENTE CERTA CHE LA REGIONE DOVE GOVERNA IL SUO PARTITO AVREBBE respinto il progetto da spingersi a dichiarare che in caso contrario si sarebbe dimessa dalla Lega Nord.
Ebbene la Commissione Tecnica, UNICA contraria l'amministrazione di Este, l'ha
approvato. E l'onorevole Goisis cosa ha fatto? Si è ben guardata dal dimettersi
ma ha addirittura la faccia tosta da presentarsi come candidato sindaco per la città di Este. Se la sua capacità di amministrare si vede dal mattino ,siamo messi bene!!
Come sempre i leghisti parlano bene e razzolano male.
Prendono i consensi promettendo fuoco e fiamme salvo poi, quando è il momento, sia sul piano dell'etica sia su quello del governo del territorio essere peggio degli altri.
Spieghi agli estensi perchè, ad esempio, quando il Parlamento lo scorso aprile ha VOTATO il cambiamento della pollina da rifiuto a biomassa, anche lei ha votato favorevole.
Eppure questi impianti di incenerimento vengono richiesti dagli allevatori proprio perchè possono ottenere dall'Unione Europea compensi piuttosto corposi trasformando così l'incenerimento della pollina in un lucroso affare da milioni di euro all'anno.
Allora , se qualcosa poteva fare, l'onorevole Goisis, era proprio contrastare quella decisione parlamentare.
Inutile ora promettere che l'impianto non si farà. Se conta qualcosa convinca i vertici regionali del suo partito. In caso contrario si dimetta come ha promesso e si dedichi ad altre attività.

Beatrice Andreose

giovedì 21 ottobre 2010

lunedì 18 ottobre 2010

Blu muun



Cari amici,
vi giro il seguente messaggio invito, perchè si tratta di uno spettacolo importante sia per il suo contenuto che per la sua interpretazione, ma anche perchè realtà come via rosse,merita di essere sostenuta!
Se potete partecipate
lucia
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Cari amici,
L’ultimo appuntamento in Via Rosse di quest’anno sarà la prima nazionale della nostra produzione BLU MUUN, sabato 23 e domenica 24 ottobre alle ore 17 (!!!).
Naturalmente festeggeremo dopo in occasione dell’evento con un bicchiere di vino eo acqua e qualche spuntino!
Per prenotare chiamate al numero 3772250278 lasciando un messaggio o mandando una SMS.
Vi aspettiamo
Centro di Produzione Teatrale
VIA ROSSE
Centro di Produzione Teatrale
VIA ROSSE
presenta
sabato 23 e domenica 24 ottobre, ore 17.00
BLU MUUN
Con Olga Manganotti e Sabine Uitz
Regia Sabine Uitz
Video: Giorgio Prosdocimi Gianquinto
Sviluppo drammaturgico testo: Raffaella Brancaglion e Sabine Uitz
Guardate questo gigantesco nero dallo sguardo intenso e il sorriso sdentato: quando sale sul palcoscenico e comincia a cantare il suo Rock’n Roll, accompagnato dalla sua fedele chitarra Black Diamond, è capace di trasformare le donne in vergine afflitte per poi farle piangere. Peccato che canti solo il sabato notte nel bordello, sprecando così il suo talento.
Blu muun
Yu so mi stending alon
Wisaut e drim in mai ert
Wisaut e laf of mai on.
Ma il colonnello appena trasferitosi in paese, dopo il colpo di stato militare, insieme con i suoi amici ha programmi ambiziosi con lui: lo vuole trasformare in un cantante di boleri, regalando al paese un vero divo della canzone. E basta con queste canzoni in inglese!
DEDICATO ALLE PERSONE CHE DIMOSTRANO CORAGGIO CIVILE ANCHE IN TEMPI DI REGIME, QUANDO SI CERCA DI TOGLIERE QUESTA QUALITÀ UMANA.
Vi ricordiamo che:
· Il contributo è di 10 euro.
· La prenotazione è obbligatoria.
· Vestitevi bene per non avere freddo, lo spettacolo dura 2 ore…
· L’inidirizzo del Centro è : Via Rosse 79, 35040 Vighizzolo.
Si arriva dalla provinciale Monselice-Este-Montagnana, all’altezza di Este (Ponte delle Torre) si trovano indicazioni per Carceri – Vighizzolo. Una volta arrivati a Vighizzolo, davanti alla chiesa si gira per via Rosse, dopo 2 km, si arriva al parcheggio tra gli alberi del numero 79.
Se volete/potete far girare quest’informazione, il gesto sarà gradito!

domenica 17 ottobre 2010

Inceneritore? Yes, please!



Cittadini

sicuramente avrete letto i giornali di questi giorni, che la conferenza dei servizi per la costruzione dell'inceneritore di Motta, tenutasi venerdì scorso 15 ottobre 2010 ha espresso, nonostante il parere contrario del comune di Este, l'assenza di ARPAV e della provincia di Padova, parere favorevole alla costruzione del suddetto impianto.

Che dire, siamo a punto e a capo e l'ultima possibilità che ci rimane pare sia un ultimo intervento di Zaia e della sua Giunta. Non so sinceramente se il Governo del Veneto starà dalla parte dei cittadini che lavorano e che hanno lavorato sodo per costruirsi una casa dove sorgerà l'inceneritore, dei cittadini che coltivano un orto e che non vogliono che le polveri ricadano al suolo, dei cittadini più piccoli ed indifesi come i bambini che magari giocano nei giardini e frequentano le scuole limitrofe.

Naturalmente me lo auguro, poiché in caso contrario si metterebbero nella scomoda posizione di difesa dell'interesse di pochi e benestanti cittadini, che ne ricaverebbero ingenti guadagni (con soldi pubblici).

Per adesso stiamo a guardare, ma teniamoci informati e non dimentichiamoci di continuare a difendere i nostri diritti, ma soprattutto i nostri polmoni!

Alberto

PS Vi allego il documento portato in conferenza dei servizi da parte della nostra amministrazione comunale.

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Conferenza dei servizi decisoria indetta ai sensi dell’art. 14 della legge n. 241/90, per la richiesta di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio, ai sensi del D.Lgs. 387/2003 di un impianto di produzione di energia elettrica (pollina e cippato di legno) da 1Mwe sito in via Gazzo-località Motta in Comune di Este (PD).

Ditta proponente: Società Agricola “Fattorie Menesello” di Menesello Simone & C. s.a.s. di Lozzo Atestino (PD).

PARERE DEL COMUNE DI ESTE

Esprimo le posizioni dell’Amministrazione Comunale di Este anche in ossequio alla deliberazione del Consiglio Comunale di Este n. 51 del 2009 che pose in discussione una mozione avente ad oggetto gli impianti di incenerimento di rifiuti e di pollina e che impegna il Sindaco e la Giunta ad intervenire presso la Regione affinché

- sia preliminarmente predisposto il Piano Energetico Regionale (che attualmente manca) che incentivi l’uso di energie rinnovabili e non inquinanti (solare, fotovoltaico, geotermico, eolico);

- ai Comuni siano conferite competenze decisive in relazione all’autorizzazione e al controllo degli impianti di incenerimento;

- non sia data alcuna autorizzazione nel Comune di Este e nella Bassa padovana a progetti di impianti di incenerimento di rifiuti e di pollina;

- la stessa Regione metta in atto gli interventi specifici per la nostra zona previsti nel Piano regionale di risanamento dell’aria, finalizzato a ridurre complessivamente l’inquinamento atmosferico;

- siano attivate intese tra amministrazioni locali, allevatori e agricoltori perché si ritorni ad utilizzare la pollina come fertilizzante naturale nelle quantità consentite dalla legge, riducendo così l’uso di fertilizzanti chimici o implementando altri impianti che utilizzino tecnologie alternative all’incenerimento che siano biologicamente compatibili.

Tutti gli elementi di cui sopra sono stati oggetto di diversi incontri tenutisi sia con l’Assessore Regionale che con il Dirigente Regionale titolare del procedimento e finalizzati a indirizzare il procedimento all’interno di un percorso corretto e legittimo, come purtroppo riteniamo non si sia fatto né sotto l’aspetto normativo né sotto l’aspetto tecnico né in ossequio al merito della problematica affrontata che poteva essere risolta in ben altro modo, valorizzando l’uso della pollina come fertilizzante naturale in un’area che ha gravi carenze di concimazione organica.

Quanto poi alla grave mancanza di un piano energetico regionale solo questo dovrebbe imporre agli organi regionali competenti l’obbligo di sospendere non solo questo procedimento, ma tutti gli analoghi procedimenti in atto, affinché possa essere definita una attenta pianificazione regionale che eviti il far west in cui oggi si sta operando in questo settore che non rispetta in alcun modo un’equilibrata distribuzione sul territorio regionale di impianti che possano condurre ad un recupero energetico compatibile e sostenibile con il territorio. Non si dimentichi che sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale del 18 settembre scorso, le Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili cui necessariamente occorre fare riferimento in un necessario contesto di regolamentazione e pianificazione regionale senza la quale ogni decisione appare estemporanea e parziale. Infatti le Linee Guida entrate in vigore il 3 ottobre 2010 assegnano alle Regioni e agli Enti Locali, a cui oggi compete il rilascio delle autorizzazioni, l’obbligo di adeguare le proprie norme alle stesse Linee guida entro i 90 giorni successivi all'entrata in vigore, cioè entro il 1° gennaio 2011. Parrebbe quindi saggio attendere tali nuove disposizioni per procedere con consapevolezza a decidere sul merito del progetto che oggi ci viene sottoposto.

Sottolineo poi che la prima preoccupazione che un Sindaco deve avere è garantire la salute dei propri cittadini e in tal senso la legge riconosce al Sindaco, come autorità sanitaria locale, poteri specifici e straordinari proprio a tutela della salute pubblica. Tale obiettivo prioritario ha rappresentato per noi un riferimento nella valutazione del progetto, nel soppesare gli interessi in campo che in nessun modo può far prevalere interessi economici rispetto alla garanzia della salute dei cittadini. E, come avremo modo di sottolineare più avanti, questo impianto non soddisfa alle esigenze di garantire la salute dei cittadini e chi si prenderà la responsabilità di approvarlo si prenderà anche la responsabilità delle conseguenze che esso potrà avere sulla salute della popolazione.

Fin dalle fasi iniziali del pendente procedimento, relativo al progettato impianto di produzione di energia elettrica, proposto dall’Azienda Agricola Fattorie Menesello, l’amministrazione comunale di Este ha ritenuto doveroso richiamare l’attenzione sulla tutt’altro che irrilevante circostanza dell’errata prospettazione dell’intero procedimento.

A tal fine ha anche commissionato e depositato un’apposita relazione tecnica dove viene dettagliatamente analizzato e dimostrato come non sia possibile, nel caso di specie, rilasciare l’autorizzazione seguendo la procedura di cui al D.Lvo n. 387/2003, che riguarda la promozione di energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili. E’ noto, infatti, che in tale provvedimento legislativo è stata successivamente abrogata la norma che annoverava i rifiuti tra le fonti energetiche considerate rinnovabili.

Ne consegue, pertanto, che l’intero decreto legislativo n. 387/2003, ed a maggior ragione il procedimento autorizzatorio ivi disciplinato, non sia applicabile agli impianti che, ancorché destinati a produrre energia, siano alimentati con rifiuti.

Le ragioni per le quali la pollina sia a tutt’oggi incontrovertibilmente e sempre un rifiuto sono dettagliatamente esposte nella relazione a suo tempo depositata e ripetutamente ribadite da questa amministrazione in tutte le fasi del procedimento.

Resta solo da precisare come quanto fin dall’inizio asserito non venga, ad avviso del Comune di Este, in alcun modo modificato dalla sopravvenuta deliberazione della Giunta regionale n. 2272/2009. A parte il fatto che tale deliberazione è attualmente sub judice, essendo stata impugnata al TAR, si tratta comunque di un provvedimento dai contenuti alquanto contraddittori, in particolare laddove si cita una norma comunitaria - ancora non trasposta nell’ordinamento nazionale e che per certo non si può trasporre con una delibera regionale – che parla di “biomasse” e la si vorrebbe applicare al concreto caso in discussione, espressamente riconoscendo che la pollina non è una biomassa (7° capoverso della DGRV).

La definitiva conferma di quanto fin dall’inizio sostenuto dal Comune di Este la si ha nella “Legge comunitaria 2009” di recente emanazione, laddove la pollina viene (a ragione o torto) dal legislatore classificata come sottoprodotto se destinato alla combustione, peraltro solo qualora ciò avvenga nell’ambito del “medesimo ciclo produttivo”. Come ciò possa in concreto avvenire è tutto da dimostrare (art. 18, comma 1 della legge 4 giugno 2010 n. 96 – “Legge Comunitaria 2009” - , che modifica l’articolo 2-bis, comma 1 del d.l. n. 171/2008 come modificato dalla Legge n. 205/2008). E’ appena il caso di precisare che se la combustione della pollina fosse autorizzabile con la procedura di cui al D.Lvo n. 387/2003 e non con quella relativa agli impianti di combustione di rifiuti (inceneritori e coinceneritori: D.Lvo n. 152/2006, parte IV e D.Lvo n. 133/2005), non sarebbe stata necessaria la citata norma che, peraltro, come si è sottolineato, sottrae tali impianti dalla disciplina dei rifiuti solo dove costituiscano parte del medesimo ciclo produttivo (allevamento di polli). Sottolineiamo solo sommessamente come tale normativa speciale sia stata inserita in un articolo, quello testè citato, che riporta come rubrica la seguente: “Disposizione in materia di biomasse combustibili relative alla vinaccia ed al biogas nei processi di distillazione” e cosa c’entri la pollina con le vinacce solo il nostro legislatore avveduto può saperlo! Ma ovviamente ciò rivestirà argomento di eventuali futuri diversi profili di impugnazione.

Gli avvertimenti dati dal Comune di Este e finalizzati al corretto svolgimento dell’attività amministrativa sull’istanza presentata dall’Azienda Menesello non si sono comunque limitati a suggerire la riproposizione dell’istanza medesima secondo i canoni corretti (richiesta di approvazione progetto di impianto di coincenerimento di rifiuti, con ogni conseguenza in ordine al corredo documentale necessario), ma hanno anche riguardato i contenuti più propriamente tecnici, indicando una serie di carenze e perplessità che andrebbero comunque superate per potersi addivenire ad un’approvazione. In particolare si è sottolineato come i dati di progetto forniti sull’impianto contrastano con i c.d. “dati di letteratura”, ben noti anche perché esposti in vari convegni. Ad esempio, un dato molto importante concerne proprio il potere calorifico della pollina. Il dato progettuale (2.834 kCal/kg equivalente a 11,9 Gj/kg) contrasta coi dati di letteratura che indicano 2.810 kCal/kg, ma riferiti al secco, cioè a materiale con 0% di umidità.

E’ interessante osservare che nella relazione sul progetto dell’impianto a firma di ben 10 docenti universitari, si afferma, con la massima obbiettività, che valori di umidità della pollina 35% rendono impraticabile un processo ottimale di combustione.

Nella suddetta relazione si sostiene anche che l’emissione degli ossidi di azoto può essere limitata dalla reazione di riduzione causata dall’ammoniaca presente, proprio sugli stessi ossidi di azoto. In realtà, gli stessi estensori del documento affermano che gli scarsi dati di letteratura sul processo, determinati alle poche applicazioni esistenti, nonché le difficoltà di controllo del processo stesso, rendono questa affermazione tutta da verificare. E’ ben noto, ad esempio, che il sistema di riduzione degli ossidi di azoto con ammoniaca fornisce maggiori garanzie se avviene in presenza di catalizzatori, ma ciò rende il processo molto costoso. L’aggiunta di urea, come proposto nel progetto, non semplifica il processo. Infatti le reazioni sono di difficile gestione ed inoltre si produce ulteriore CO2.

Il progetto, e la stessa relazione sul progetto sottoscritta dai docenti universitari, nulla però dice sulle emissioni di CO2. Questa carenza assume grande rilevanza se si vuole entrare nell’ottica dei “certificati verdi”. In realtà nel progetto a firma ing. Cortese l’emissione di CO2 è ricavabile dai dati di caratterizzazione del combustibile (pag. 15), che indicano una percentuale di carbonio del 49% per la pollina e del 54% per il cippato (come sostenuto nelle prime due versioni del progetto e fantomaticamente abbassate nella ultima versione dello stesso senza alcuna spiegazione dei processi adottati per la riduzione di emissione). Questi valori devono essere confrontati con il contenuto di carbonio del gasolio (circa l’85%), che ha, però, un potere calorifico almeno 3,6 volte maggiore. E’ facile quindi verificare come l’impianto produca più CO2 rispetto all’uso di combustibili tradizionali, fatte salve ulteriori considerazioni sulla CO2 prodotta, considerando il ciclo globale della CO2 stessa. Manca un’analisi con la tecnica del ciclo di vita della filiera di combustione che assegni ad ogni tratto la potenzialità stimata di produzione di CO2. Ad esempio, ai valori di CO2 relativi ai trasporti che prevedono il transito di più di 1.000 autotreni all’anno debbono essere aggiunti quelli tipici dell’impianto dati dalla semplice conversione del carbonio presente, oltre a quelli relativi alla costruzione dell’impianto stesso ed alla CO2 prodotta, per esempio, dal sistema di abbattimento a bicarbonato di sodio

Non va trascurata nemmeno la CO2 prodotta per la produzione del cippato. Si tenga conto che, anche se risultasse un risparmio di emissioni di gas serra rispetto ai combustibili fossili, si registrerebbe, al contrario, un importante contributo all’emissione di NOx e di particolato fine primario, cioè, come già detto le PM 10 e le PM 2,5.

Un’altra lacuna del progetto è la mancanza di dati riferiti all’emissione di metalli, tra i quali assumono importanza il rame e lo zinco. Il valore medio di rame fornito nel documento del Comitato Termotecnico Italiano indica valori nella pollina di circa 115 ¸ 120 mg/kg s.s. (i limiti per la combustione come rifiuto sono di 35 mg/kg sul tal quale, cioè sul prodotto non essiccato). A seconda dell’umidità, il valore medio di 115 ¸ 120 sul secco può superare anche di molto il limite imposto.

Altro elemento che mette a rischio la salute pubblica è il parametro diossine (sostanza che il progetto evidenzia chiaramente come prodotto della combustione della pollina). Innanzitutto la perizia giurata avanti il Tribunale di Verona dall’ing. Cortese il 12 febbraio 2008 evidenzia che i valori medi durante un campionamento di 8 ore saranno pari a 0,1 milligrammi per metro cubo. Si badi bene: milligrammi!!!!! Il valore limite posto dalla normativa vigente è pari a 0,1 nanogrammi per metro cubo (DM 124/2000).

A pag. 36 della relazione si ipotizza che il parametro diossine sia valutato “in tracce”, ma se i dati fanno riferimento alla perizia giurata citata sono evidentemente valori inaccettabili e preoccupanti.

Pertanto è inaccettabile approvare un progetto che nulla dice in merito ai valori di emissione di una sostanza come la diossina che, come ben noto, può avere effetti cancerogeni entrando pericolosamente nel ciclo alimentare.

Ci corre inoltre l’obbligo di sottolineare la ripetuta contraddittorietà dei dati riportati nella documentazione quanto alle produzioni zootecniche dichiarate dall’azienda. Nella relazione tecnico agronomica allegata al progetto presentato nel 2008 si evidenziava a pag. 45 l’esistenza in Este di 90.000 pollastre che producevano 5.940 tonnellate/anno di letame. Salvo poi produrre il 7 gennaio 2010 una integrazione a tale documento dove si riconosceva che l’attività di tale impianto risultava “momentaneamente sospesa”. Tale rettifica è stata sicuramente indotta dalle vibrate contestazioni del Comune e dei Comitati cittadini che avevano sottolineato a tutti gli enti interessati come fosse da anni che tale capannone risultava inutilizzato. In ultima, a dimostrazione di quanto sopra, è stato effettuato dalla Polizia locale un sopralluogo che ha attestato che il capannone, che pure aveva destinazione avicola come risulta da agibilità del 08.09.1990, alla data del sopralluogo, il 10.06.2010, “tale destinazione è venuta meno da circa un decennio; da allora il capannone non è più stato utilizzato per l’allevamento avicolo” e che, aggiungiamo, non potrebbe più essere messo in funzione perché posto a distanza dalla zona edificata inferiore a quella legale.

Ci preoccupa inoltre il mancato approfondimento della questione relativa al passaggio, al limitare dell’impianto di progetto, di due oleodotti. In tal senso la nota del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Padova del 3.3.2010, già in atti della Regione, precisa che “la compatibilità del progetto di che trattasi, ai fini della sicurezza antincendio, con gli attigui oleodotti non è mai stata esaminata, né tanto meno approvata da questo Comando in quanto non richiesta e non adeguatamente documentata”. A tale grave sottolineatura si aggiunga che la ditta IES con nota del 12 ottobre 2010, a seguito di ispezione effettuata in data 21 settembre 2010 per la verifica dell’effettivo posizionamento del loro oleodotto, affermava che il riferimento piombato matr. 66-52515, riferimento catastale Comune di Monselice fg. 4 particella 114, risulta posizionato non correttamente “ad una distanza dall’asse tubo di circa 3 metri”. Tali rilievi motivano quindi approfondimenti che l’attività istruttoria non ha in alcun modo chiarito e, sottolineo, attengono alla sicurezza di opere infrastrutturali, come gli oleodotti, il cui danneggiamento con conseguente esplosione e/o dispersione di combustibili o idrocarburi nell’ambiente potrebbe procurare danni incalcolabili nel territorio circostante sia alle persone che ai beni ivi insediati.

Ai rilievi avanzati in data odierna col presente documento aggiungiamo, a farne parte integrante, le osservazioni, già in atti della Regione, prodotte dalla scrivente amministrazione con la trasmissione, avvenuta il 30 giugno 2009, del documento “Consulenza tecnica sull’iniziativa dell’Azienda Agricola Fattorie Menesello per la realizzazione di un impianto a biomassa per la produzione di energia elettrica” e le osservazioni, già in atti della Regione, prodotte dai cittadini Gianni Menesello, Antonio Galantin, Gabriele Campiglio, Gianni Acciaiuoli, Tarcisio Menesello in data 11 febbraio 2010 e in data 1 agosto 2010. Tutte osservazioni cui l’Amministrazione regionale competente all’istruttoria del procedimento mai si è degnata di attribuire la necessaria considerazione, mai avendo prodotto e/o trasmesso alcun documento che ne confutasse, in termini specifici, le assunzioni in essi contenute, andando in tal modo a svilire e vanificare ogni processo di partecipazione al procedimento pur consentito dalla vigente normativa.

Solo per completezza, ci si chiede infine come la conferenza odierna, per l’ennesima volta riconvocata (dopo precedente convocazione del 1 giugno) possa ritenersi tutt’ora legittimata ad esprimersi su un progetto presentato nell’aprile 2008 e che è stato portato in conferenza di servizi nel novembre dello stesso anno, a fronte di una norma (L. 7 agosto 10090, n. 241, art. 14 – ter, comma 3) che prevede il termine di 90 giorni per la conclusione dei lavori delle commissioni. D’altra parte è del pari abbondantemente scaduto il termine massimo per la conclusione del procedimento previsto dall’art 12, comma 4 del d. lgs. n. 387/2003 e fissato in 180 giorni. Con tale rilievo nulla si vuole togliere all’obbligo, che resta in capo dell’Amministrazione Regionale, di concludere il procedimento nella sua piena responsabilità, ma si vuole altrettanto riaffermare che la presente Conferenza di servizi, constato il lungo decorso del tempo procedimentale, risulta delegittimata a prendere qualsiasi provvedimento.

Richiedendo che il presente documento faccia parte integrante e sia riportato integralmente nel verbale dell’odierna Conferenza di servizi decisoria, per tutte le ragioni esposte, il Comune di Este esprime il proprio parere di assoluta contrarietà al progetto di impianto di produzione di energia elettrica (pollina e cippato di legno) da 1 Mwe sito in via Gazzo, in località Motta, in Comune di Este.

Venezia, 15 Ottobre 2010

Il Sindaco

Giancarlo Piva

lunedì 4 ottobre 2010

CONTRO IL REVAMPING


MERCOLEDÌ 6 OTTOBRE 2010

ore 21.00 Sala civica Vicolo Mezzaluna (dietro Municipio) ESTE


COSA SIGNIFICA VIVERE NELL'AREA DEI CEMENTIFICI?


COS'E IL
REVAMPING PROPOSTO DA ITALCEMENTI?


QUALE FUTURO PER IL NOSTRO TERRITORIO?


Intervengono rappresentanti dei comitati e amministratori

NEL CORSO DELLA SERATA ALCUNI LEGALI ILLUSTRERANNO LA DIFFIDA CONTRO IL REVAMPING, PROPOSTA DAI COMITATI

Amministratori, Rappresentanti delle categorie economiche e i Cittadini sono invitati a partecipare.

l’incontro è proposto da:

· Comitato Popolare “lasciateci respirare”

· Comitato “E NOI?”

Rete dei Comitati “salute ambiente” Bassa Padovana


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COMUNICATO STAMPA

Con l'apporto di alcuni legali, su proposta del Comitato Popolare "lasciateci respirare" e del Comitato "E NOI?" di Monselice, dopo aver raccolto l'adesione e la disponibilità della Rete dei Comitati “salute e ambiente” della Bassa Padovana, è stata stesa la DIFFIDA che trovate allegata.

SCOPI E CONTENUTI DELLA DIFFIDA?

"La diffida è un'intimazione formale di astenersi da un determinato comportamento o di compiere una determinata attività avvertendo delle conseguenze che possono derivare dalla sua inadempienza".

Con questo atto, il cittadino intende avvisare il Sindaco, l’Italcementi, le Presidenti del Parco Colli e della Provincia di Padova, che realizzando il "revamping Italcementi" stanno autorizzando e facendo un'azione incompatibile, pericolosa e dannosa per la quale potranno essere tenuti a rispondere nelle forme previste.

I sottoscrittori chiedono inoltre, di essere informati sul procedimento e si riservano di agire in ogni sede per tutelare i loro diritti e risarciti dei danni eventuali alla persona (salute), all'ambiente (inquinamento) e agli immobili (deprezzamento).

Sottoscrivere la diffida non comporta conseguenze civili (risarcimento danni) né penali (denunce per diffamazione).

CHI PUO' SOTTOSCRIVERE LA DIFFIDA?

Tutti i maggiorenni residenti in Provincia di Padova, anche se in particolare sarà proposta ai residenti nell'area del Parco Colli Euganei e nei paesi della Bassa padovana. Sono sufficienti le generalità riportante in un documento valido di riconoscimentoe la firma sulla diffida.

I Comitati proporranno incontri pubblici nei paesi della Bassa padovana per illustrare i contenuti della diffida e diffonderne il testo.

Le DIFFIDE già sottoscritte saranno raccolte dai REFERENTI DEI COMITATI oppure consegnate presso LA BOTTEGA DEL COMMERCIO EQUO-SOLIDALE, VIA ROMA A MONSELICE.

Comitato Popolare "lasciateci respirare" - Comitato "E NOI?"

Rete dei Comitati “salute e ambiente” della Bassa Padovana


MANDA UN APPELLO A ZAIA PER SALVARE GLI UCCELLINI PROTETTI



Cari Amici,
la IV Commissione Consigliare regionale oggi 4 ottobre ha approvato a maggioranza la caccia in deroga: Favorevoli PDL, LEGA, UDC, contrari: IDV, RC, PD.
Domani Martedi 5 ottobre Zaia approverà, in via definitiva, la delibera che farà partire la caccia in data mercoledì 6 ottobre a Fringuelli, Pispole e altre specie.
NON SERVE PERTANTO PIU' SCRIVERE AI CONSIGLIERI!
DOBBIAMO SCRIVERE SOLO A ZAIA CHIEDENDO DI BLOCCARE LA DELIBERA!!!
Mandate email e anche fax ! Vanno bene anche i telegrammi

Buon lavoro, grazie

Andrea Zanoni Presidente LAC Sez. Veneto Cell. 347/9385856

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INDIRIZZO PRESIDENTE GIUNTA REGIONALE LUCA ZAIA
.
EMAIL: presidenza@regione.veneto.it

FAX: 041 5242524

TELEFONI: 041 2792863 - 2864

TELEGRAMMI: Presidente Giunta Regionale - Palazzo Balbi - Dorsoduro 3901 30123 Venezia

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TESTO CONSIGLIATO PER IL PRESIDENTE ZAIA (QUALSIASI ALTRO TESTO ANDRA' BENE!)

OGGETTO: rispettare le leggi.

Illustre Presidente,
sono a conoscenza che domani 5 ottobre Lei deciderà di approvare o meno la delibera sulla caccia in deroga agli uccellini insettivori protetti in tutta Europa ed in tutto il resto d'Italia. La caccia in deroga è illegittima come confermano recenti sentenze di condanna dell'Italia, un processo alla Corte di Giustizia europea contro la legge regionale veneta sulla caccia in deroga, un autorevole parere dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale), la decisione del resto delle regioni d'Italia di non approvarla.
Le sanzioni della Comunità Europea in caso di condanna graveranno sulle tasche di noi contribuenti e non su quelle dei cacciatori o su quelle di voi amministratori.
Le chiedo pertanto di non approvare la delibera nel rispetto delle leggi, della natura, dei contribuenti veneti e al fine di non isolare il Veneto dal resto d'Europa.

Nome Cognome Città

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Francesco Montecchio

sabato 2 ottobre 2010

EquoperTUTTI



A tutti i soci e simpatizzanti dell'Ass. "la Bilancia"

IL 2 ottobre partirà la campagna "EquoperTUTTI" che durerà 2 settimane,

in questo periodo, su tutto il territorio italiano si susseguiranno vari eventi organizzati dalla rete delle Botteghe del Mondo, di cui la" Bilancia " fa parte.

Il tema principale è legato al concetto di filiera corta ed equosolidale e il filo conduttore saranno due prodotti " cavalli di battaglia"della storia del Commercio equo: il caffè e lo zucchero.

A sostegno dell'evento la Bilancia propone le seguenti iniziative:

1) venerdì 8 ottobre ore 19.00, serata dedicata alla Palestina :" Incontriamo i piatti e i sapori della Palestina"

2) sabato 16 ottobre ore 17.00, laboratori con due esperti di caffè. Sarà chiarita la differenza tra Arabica e Robusta e insegnato il giusto approccio per gustare al meglio questo prodotto con tutti i nostri sensi, dalla vista al gusto, al tatto all'olfatto.....!

3 ) partecipazione con un banchetto alla domenica ecologica del 17 ottobre in piazza Trento

In queste due settimane, a seguito di un acquisto, riceverai degli omaggi.

" Incontriamo i piatti e i sapori della Palestina"

Serata a sostegno del diritto al cibo, al gioco e all’istruzione dei bambini palestinesi


Venerdì 8 ottobre 2010 0re 19.00 presso sala ex-biblioteca, viale fiume, 55/A Este


Programma


Ore 19.00: L’insegnante Silvia Gallo del liceo “GIORGIONE” di Castelfranco Veneto con alcuni suoi allievi, presentano la loro esperienza, con l’ausilio di brevi filmati e fotografie, in un campo estivo in Palestina.


Ore 20.00 : Lo scrittore Pavan Mario presenterà il suo libro:” Alle radici degli ulivi”

( lettura di brani su alcune città palestinesi)


Ore 20.30: cena vegetariana a base di prodotti del Commercio Equosolidale, a cura della palestinese Bassima Awad


Menù:


Cous-cous/Maftul con varie verdure fresche

Salsa hummos tipica di ceci con tapina

Salsa piccante con spezie tipiche

Crema di yogurt alla menta


Involtini con spinaci e rabarbaro

Bocconcini di focaccia allo Za’tar


Pane steso tipico


Dolcetti ai datteri

Biscotti allo zenzero fresco


The alla menta ed alla salvia

Caffè


Contributo per la cena: € 10


Si richiede la prenotazione (entro lunedì 4.10) ai seguenti n. 0429 2608, 0425 594251, cell. 3208621083, e-mail: la bilancia-bdm@alice.it


L’intero incasso, sarà versato all’Istituto di Cultura Italo Palestinese Al Quds per i campi estivi dei bambini del villaggio di Artas e per l’iscrizione all’università di una studentessa palestinese.


Organizzatori : La Bilancia, Al Quds, Liceo Giorgione, Legambiente e Oltre il Mare, con il contributo dell’Assessorato all’Ambiente e alla Solidarietà di Este

Per la Bilancia

M. Lucia Andreose