lunedì 20 settembre 2010
Al lavoro! (forse)
Al lavoro!
Al lavoro naturalmente ci può andare, chi un lavoro ce l'ha.
Per molti dipendenti della scuola pubblica invece non resta che affidarsi al sussidio di disoccupazione statale e sperare nella fortuna. Ma quale fortuna?
Che qualcuno si metta in aspettativa, che ci siano delle maternità, che si ammali qualcuno o peggio che qualcuno ci lasci...
Le prospettive sono effettivamente lugubri e l'anno scolastico che è da poco iniziato si apre con molte incertezze e molte famiglie senza un reddito piccolo e molto tassato, ma sicuro.
I più giovani potranno in qualche modo riqualificarsi in altri settori oppure passare alla scuola privata, ma i più anziani che non possono "inventarsi" un nuovo mestiere, che cosa faranno?
Il licenziamento di massa provocato dalla riforma della scuola pubblica, voluto da Berlusconi & Co, è una perdita per lo stato, poiché se da un lato si risparmia denaro dall'altro ci troveremo con scuole dove il numero degli alunni rimane invariato mentre gli insegnanti, i collaboratori, i tecnici e gli impiegati diminuiscono di numero, provocando un peggioramento del servizio a carico degli studenti e soprattutto delle famiglie. Ma non dico nulla di nuovo. Lo stato perderà anche dei dipendenti che seppur precari, avevano acquisito delle professionalità molto efficaci per l'educazione delle nuove generazioni; naturalmente non importa a nessuno che cosa hai fatto negli ultimi cinque o sei anni, anche se hai consumato una automobile per girare tutte le scuole della provincia per supplenze lunghe o brevi! Il sindacato della scuola, ha potuto ben poco contro la riforma, e tutte le manifestazioni ed i cortei che da più di un anno vengono promossi in tutta Italia non sono serviti a nulla, tanto al telegiornale quasi non se ne parlava, per dare spazio invece a telefilm e quiz a premi. Ma se questo è quello che hanno voluto al governo, e non credo che sia anche quello che hanno voluto gli elettori, spero che la prossima volta che si andrà alle urne ci si chieda più seriamente chi è più indicato per stare alla guida di un paese.
Solo una rivoluzione o la caduta del governo potrebbero ridare fiducia nel futuro a molte persone, ma quest'ultima ipotesi la vedo molto difficile visti gli interessi ed il bisogno dei partiti di maggioranza di continuare a rimanere aggrappati alle poltrone: come fa la lega nord, che per il federalismo continua a barattare merci di scambio preziose come l'istruzione dei nostri figli (padani e non) e quindi della futura società italiana. Che ne dite del sindaco che fa una scuola tutta verde ed illuminata dal sole padano?
Dove è finita la libertà di pensiero?
Siamo allo sfacelo e quindi solo una rivoluzione potrebbe cambiare le cose, ma la vedo dura che alla sera ci si possa incontrare per discutere e proporre delle iniziative per svegliare il popolo padano dal torpore serale, siamo troppo impegnati a vedere i soliti telefilm e le nuove ragazze cin cin...
Buon anno scolastico, cari studenti!
Il vostro prof.
Alberto
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Parlano di riforma, invece hanno distrutto la scuola! Eli
RispondiEliminaCaro Alberto,
RispondiEliminacapisco la tua amarezza. PUrtroppo questa è la situazione determinata da un governo che ha fatto della privatizzaziobne della scuola, così come di tutti i servizi sociali a partire dalla sanità, un cavallo di battaglia. Oggi tocca ai precari, domani a chissà chi. E' importante tenere duro. Siamo dalla parte tua come di tutti gli altri docenti precari espulsi in massa dalla scuola. Farò , come docente, tutti gli scioperi che i Cobas indiranno anche perchè voi torniate a ricoprire un lavoro dignitoso e che, seppur malepagato, vi piaceva.
UN abbraccio
Beatrice
Che dire, credo di intuire che tu stia attraversando un momento di difficoltà e questo, a livello personale, mi spiace. Entrambi apparteniamo alla cosiddetta "Generazione Mille euro" e non si può dire che ci vada poi così bene.
RispondiEliminaIn ogni caso, da che ho memoria io (e quindi da prima di questo governo) la scuola è in perenne stato di crisi e questo deve fare riflettere su quanto questo Paese ha creduto negli anni nell'istruzione. Credo che si debba uscire dalla logica delle colpe imputabili ad un solo governo.
Comunque, sinceramente, un grosso in bocca al lupo
Grazie delle belle parole sia a Beatrice che a Carlo; in questi momenti è importante anche sfogare il proprio disagio.
RispondiEliminaIn questi giorni mi sto confrontando con alcuni colleghi (del nord e sud Italia) e scopro che siamo un popolo di persone senza lavoro!
Il vuoto che si è creato è veramente enorme e non si può fare nulla!
Credo che nella scuola si poteva sicuramente migliorare il servizio e ridurre i costi di gestione, ma quello che ha prodotto "la riforma" è stata una riduzione pesante di bagaglio educativo nei confronti degli studenti.
Sic!