sabato 2 ottobre 2010

EquoperTUTTI



A tutti i soci e simpatizzanti dell'Ass. "la Bilancia"

IL 2 ottobre partirà la campagna "EquoperTUTTI" che durerà 2 settimane,

in questo periodo, su tutto il territorio italiano si susseguiranno vari eventi organizzati dalla rete delle Botteghe del Mondo, di cui la" Bilancia " fa parte.

Il tema principale è legato al concetto di filiera corta ed equosolidale e il filo conduttore saranno due prodotti " cavalli di battaglia"della storia del Commercio equo: il caffè e lo zucchero.

A sostegno dell'evento la Bilancia propone le seguenti iniziative:

1) venerdì 8 ottobre ore 19.00, serata dedicata alla Palestina :" Incontriamo i piatti e i sapori della Palestina"

2) sabato 16 ottobre ore 17.00, laboratori con due esperti di caffè. Sarà chiarita la differenza tra Arabica e Robusta e insegnato il giusto approccio per gustare al meglio questo prodotto con tutti i nostri sensi, dalla vista al gusto, al tatto all'olfatto.....!

3 ) partecipazione con un banchetto alla domenica ecologica del 17 ottobre in piazza Trento

In queste due settimane, a seguito di un acquisto, riceverai degli omaggi.

" Incontriamo i piatti e i sapori della Palestina"

Serata a sostegno del diritto al cibo, al gioco e all’istruzione dei bambini palestinesi


Venerdì 8 ottobre 2010 0re 19.00 presso sala ex-biblioteca, viale fiume, 55/A Este


Programma


Ore 19.00: L’insegnante Silvia Gallo del liceo “GIORGIONE” di Castelfranco Veneto con alcuni suoi allievi, presentano la loro esperienza, con l’ausilio di brevi filmati e fotografie, in un campo estivo in Palestina.


Ore 20.00 : Lo scrittore Pavan Mario presenterà il suo libro:” Alle radici degli ulivi”

( lettura di brani su alcune città palestinesi)


Ore 20.30: cena vegetariana a base di prodotti del Commercio Equosolidale, a cura della palestinese Bassima Awad


Menù:


Cous-cous/Maftul con varie verdure fresche

Salsa hummos tipica di ceci con tapina

Salsa piccante con spezie tipiche

Crema di yogurt alla menta


Involtini con spinaci e rabarbaro

Bocconcini di focaccia allo Za’tar


Pane steso tipico


Dolcetti ai datteri

Biscotti allo zenzero fresco


The alla menta ed alla salvia

Caffè


Contributo per la cena: € 10


Si richiede la prenotazione (entro lunedì 4.10) ai seguenti n. 0429 2608, 0425 594251, cell. 3208621083, e-mail: la bilancia-bdm@alice.it


L’intero incasso, sarà versato all’Istituto di Cultura Italo Palestinese Al Quds per i campi estivi dei bambini del villaggio di Artas e per l’iscrizione all’università di una studentessa palestinese.


Organizzatori : La Bilancia, Al Quds, Liceo Giorgione, Legambiente e Oltre il Mare, con il contributo dell’Assessorato all’Ambiente e alla Solidarietà di Este

Per la Bilancia

M. Lucia Andreose

lunedì 27 settembre 2010

Energie alter(native)...


Cari amici, questo è il testo della lettera che ho inviato al Mattino di Padova e che ricalcherà quella che invierò a tutti i parlamentari veneti.
L'oggetto della missiva è la richiesta di maggiori poteri per i comuni nella programmazione del proprio territorio per quanto riguarda le energie alternative ma non solo.

Beatrice


Egregio direttore,

mai come oggi, tempo in cui tutti si riempiono la bocca con la parola federalismo, i Comuni hanno avuto meno potere programmatorio sul proprio territorio.
E' notizia di ieri il progetto dell'Enel di realizzare a Mestre una centrale nucleare tanto osteggiata dal Governatore Zaia in Veneto quanto votata dallo stesso a Roma in qualità di Ministro.
Ma i Veneti cosa dicono? La battaglia contro la scelta nucleare, tanto costosa quanto inutile e dannosa per ambiente e salute umana, rimane la più importante.
Ci sono però altre questioni importanti da affrontare.
Ne cito solo una: la richiesta di molte società di utilizzare terreni agricoli al fine di farne piantagioni fotovoltaiche.
Totalmente favorevole alle energie alternative, tuttavia nutro seri dubbi sulla opportunità di togliere all'agricoltura aree preziose per dedicarle al fotovolatico.
I pannelli vanno posizionati in aree marginali, lungo le autostrade, in zone industriali, non devono occupare territorio agricolo. Ad Este, ad esempio, una società di Mestre propone la realizzazione di un megaimpianto fotovoaltrico ad inseguimento che prevede, al confine con Ospedaletto,il posizionamento di 18720 pannelli destinati a produrre 5,89 mw.
Il dibattito in città e dentro la maggioranza è notevole. Tuttavia, qualora l'amministrazione volesse dire la sua, a favore o contro, oggi non lo può fare. Già il governatore della Puglia Nikj Vendola ha approvato una Legge Regionale per indicare quali sono le aree non idonee ed ha perso dinanzi la Corte Costituzionale a cui è ricorso il Governo.
Attualmente è in corso in Parlamento la discussione per una nuova legge che regolamenti in modo chiaro la costruzione e l'esercizio di impianti da fonti rinnovabili. Nelle linee guida si specifica che solo le Regioni e le Province Autonome potranno porre limitazioni e divieti in atti di tipo programmatorio o pianificatorio.
Nella parte IV si individuano le aree non idonee e si dice che ad individuarle potranno essere solo le Regioni: Ed i Comuni? Dovranno accettare quanto proposto da Venezia, nel nostro caso? Ritengo che si debbano proporre strumenti programmatori, in questo campo, anche per il Comune.
L'ente più vicino ai cittadini che conosce bene il suo territorio ed è l'unico che, con nozione di causa, può intervenire sulla fattibilità o meno di un progetto.
In tal senso invito i nostri parlamentari a suggerire, in sede di dibattito, maggiori poteri per i Comuni, affinchè il federalismo si riempia di contenuti e non rimanga solo facile e demagogica promessa elettorale quale per l'appunto risulta oggi.

Beatrice Andreose

Assessore all'Ambiente del Comune di Este

lunedì 20 settembre 2010

Al lavoro! (forse)


Al lavoro!
Al lavoro naturalmente ci può andare, chi un lavoro ce l'ha.
Per molti dipendenti della scuola pubblica invece non resta che affidarsi al sussidio di disoccupazione statale e sperare nella fortuna. Ma quale fortuna?
Che qualcuno si metta in aspettativa, che ci siano delle maternità, che si ammali qualcuno o peggio che qualcuno ci lasci...

Le prospettive sono effettivamente lugubri e l'anno scolastico che è da poco iniziato si apre con molte incertezze e molte famiglie senza un reddito piccolo e molto tassato, ma sicuro.
I più giovani potranno in qualche modo riqualificarsi in altri settori oppure passare alla scuola privata, ma i più anziani che non possono "inventarsi" un nuovo mestiere, che cosa faranno?
Il licenziamento di massa provocato dalla riforma della scuola pubblica, voluto da Berlusconi & Co, è una perdita per lo stato, poiché se da un lato si risparmia denaro dall'altro ci troveremo con scuole dove il numero degli alunni rimane invariato mentre gli insegnanti, i collaboratori, i tecnici e gli impiegati diminuiscono di numero, provocando un peggioramento del servizio a carico degli studenti e soprattutto delle famiglie. Ma non dico nulla di nuovo. Lo stato perderà anche dei dipendenti che seppur precari, avevano acquisito delle professionalità molto efficaci per l'educazione delle nuove generazioni; naturalmente non importa a nessuno che cosa hai fatto negli ultimi cinque o sei anni, anche se hai consumato una automobile per girare tutte le scuole della provincia per supplenze lunghe o brevi! Il sindacato della scuola, ha potuto ben poco contro la riforma, e tutte le manifestazioni ed i cortei che da più di un anno vengono promossi in tutta Italia non sono serviti a nulla, tanto al telegiornale quasi non se ne parlava, per dare spazio invece a telefilm e quiz a premi. Ma se questo è quello che hanno voluto al governo, e non credo che sia anche quello che hanno voluto gli elettori, spero che la prossima volta che si andrà alle urne ci si chieda più seriamente chi è più indicato per stare alla guida di un paese.
Solo una rivoluzione o la caduta del governo potrebbero ridare fiducia nel futuro a molte persone, ma quest'ultima ipotesi la vedo molto difficile visti gli interessi ed il bisogno dei partiti di maggioranza di continuare a rimanere aggrappati alle poltrone: come fa la lega nord, che per il federalismo continua a barattare merci di scambio preziose come l'istruzione dei nostri figli (padani e non) e quindi della futura società italiana. Che ne dite del sindaco che fa una scuola tutta verde ed illuminata dal sole padano?
Dove è finita la libertà di pensiero?
Siamo allo sfacelo e quindi solo una rivoluzione potrebbe cambiare le cose, ma la vedo dura che alla sera ci si possa incontrare per discutere e proporre delle iniziative per svegliare il popolo padano dal torpore serale, siamo troppo impegnati a vedere i soliti telefilm e le nuove ragazze cin cin...
Buon anno scolastico, cari studenti!

Il vostro prof.

Alberto

mercoledì 11 agosto 2010

CON NICHI VENDOLA E TANTI ALTRI PER COSTRUIRE "COOPERAZIONE POLITICA"

In queste ore, il vecchio della vecchia politica politicante italiana torna protagonista, seppur in un contesto sociale drammaticamente mutato. Lo schema bipolare si è rivelato inadeguato ad affrontare gli effetti della crisi. La lenta agonia del berlusconismo sembra subire un'improvvisa accelerazione, tra scandali e congiure di Palazzo. Ma fatica ad affermarsi una prospettiva di cambiamento reale.

Quel che resta del centrosinistra è ridotto a tifare per Fini. E gran parte della stessa opposizione parlamentare è pronta a sostenere qualsiasi ipotesi di “governo tecnico”, “di transizione” o “istituzionale”, magari presieduto da Tremonti.

Ma, come accade in ogni fase di Basso Impero, questo stesso Parlamento trova il tempo e la forza per approvare una manovra economica di una pesantezza senza precedenti, tutta a carico dei redditi medio-bassi e delle finanze locali, e di votare in prima lettura una riforma dell'Università che nascondendosi dietro il mantra del “merito” nega a tutti, anche ai più “meritevoli”, l'accesso a quel bene comune per eccellenza che si chiama sapere.

Tremonti, da parte sua, ha le idee molto più chiare del centrosinistra. Sa chi sono amici e nemici. E da quali deve guardarsi. Così, nel quadro di un'offensiva a tutto campo contro le autonomie locali, alla faccia della retorica “federalista”, sferra un attacco senza precedenti al coraggioso piano per la sanità pubblica della Regione Puglia e, direttamente, al suo Presidente.

Noi, amministratori locali di un Veneto, dove nessuno si è scandalizzato per il “buco” lasciato nei conti della sanità regionale dalla politica del “project financing” di Galan e di Zaia, siamo – senza tentennamenti – dalla parte di Nichi Vendola. Nella sua battaglia a difesa dell'esperienza pugliese, ma anche e soprattutto insieme a tante e tanti altri in quella, altrettanto dura, per “sparigliare” un centrosinistra le cui oligarchie aspirano al massimo ad un Tremonti presidente del Consiglio.

E' con Vendola, e tante e tanti altri, che si tratta ora, per usare la fortunata espressione di Dany Cohn Bendit, di costruire “cooperazione politica”. Di farlo, rinnovando le stesse culture politiche della sinistra, a partire dalla consapevole assunzione della crisi ecologica come matrice, e non semplice sfondo, della presente crisi finanziaria, economica e sociale. Di farlo, cercando di rispondere all'inevasa domanda di un “nuovo Welfare” che, criticando l'esausto impianto lavorista, sessista e assistenzialista di quello novecentesco, sappia riempire di contenuti una nuova stagione di lotte per i diritti.

Di farlo, partendo dai nostri “laboratori territoriali” dove pratiche sociali innovative, di conflitto e di produzione, si scontrano, si confrontano e s'intrecciano con esperienze “anomale” di governo. Laboratori territoriali che, da questo intreccio virtuoso possono essere “liberati” e possono così sperimentare relazioni federative con esperienze analoghe. Laboratori territoriali dove, non a caso, germogliano anche al centro dello schieramento politico originali tentativi di “spariglio”, come il manifesto Verso Nord di Bertolissi, Cacciari e Variati.

Di farlo, forzando una nuova apertura d'orizzonte sulla dimensione europea che non può essere ridotta, pena la catastrofe, all'asfittica gestione di spazi politici nazionali, teleguidati da poteri finanziari sovraordinati.

E' proprio nel momento in cui più avanzato appare il degrado dei costumi civili e politici, più profonda la corruzione, più forte il rischio di ulteriori involuzioni, che si tratta di “novare i principi”, tornare cioè a definire collettivamente i fondamentali di un'azione politica orientata al cambiamento. E a questa impresa, rischiosa e dall'esito incerto come ogni impresa degna di questo nome, c'è la vitale necessità di far cooperare biografie, esperienze, punti di vista forti e differenti tra loro, che devono, senza rinunciare alla propria autonomia, assumersi insieme l'immane responsabilità di nutrire la speranza di tante e di tanti.

Beatrice Andreose (assessora comunale di Este), Gianfranco Bettin (assessore comunale di Venezia), Beppe Caccia (consigliere comunale di Venezia), Aurora d'Agostino (già consigliera comunale di Padova), Flavio Dal Corso (presidente Municipalità di Marghera), Olol Jackson (già consigliere circoscrizionale di Vicenza), Francesco Miazzi (consigliere comunale di Monselice), Guido Romanin (consigliere comunale di Rovigo), Camilla Seibezzi (consigliera comunale di Venezia), Luana Zanella (già assessora comunale di Venezia).

lunedì 28 giugno 2010

DDL Alfano. L'insurrezione dei giornalisti

Consiglio comunale 29 giugno ore 19


Cari amici,
vi informo che domani , 29 giugno,si svolgerà alle 19 il consiglio comunale. All'ordine del giorno punti importanti quali una nuova rotatoria al Manfredini realizzata dalla Provincia, la nuova sede CC in via Stazie Bragadine e la modifica della convenzione in scadenza con l'Italgas per la gestione della rete comunale del gas.
In programma poi numerose domande di attualità tra cui una sul verde.

Vi invito, se potete, ad essere presenti. La seduta andrà avanti sino a tarda notte.

Ciao

Beatrice

domenica 13 giugno 2010

USA, prof. Sternglass: “Sviluppo nucleare basato su un errore degli scienziati”

Deve essere stata una brutta sorpresa, per il Segretario all’Energia degli Stati Uniti,Steven Chu, leggere la lettera indirizzatagli dal professor Ernest Sternglass. Una brutta sorpresa perchè l’amministrazione Obama sta rilanciando l’uso dell’energia nucleare, poi perchè il professore insegna Fisica Radiologica alla Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh, ed è anche Direttore del Radiation and Public Health Project. Soprattutto, è una brutta sorpresa perchè Sternglass non ha usato mezzi termini nella lettera che, attraverso Chu, ha inviato a tutto il Governo: “Sugli effetti del nucleare sulla saluta umana, gli scienziati hanno sempre sbagliato.” Si tratta di una dichiarazione molto forte, non solo perché viene da un professore emerito che è considerato uno dei massimi esperti mondiali nel settore della radioattività, ma anche perché si basa su analisi e dati che lasciano poco spazio ai dubbi. Sternglass invita anche Chu, e tutta l’amministrazione Obama, a prendere in considerazione l’idea di procedere all’eliminazione dei reattori e puntare sulle energie rinnovabili. La cosa che deve aver maggiormente sconvolto il Segretario all’Energia, probabilmente é il fatto che il professore è stato, negli ultimi trenta anni, un convinto sostenitore dell’uso dell’energia nucleare. Ed ora, proprio lui fa marcia indietro. Perché? Secondo Sternglass, si tratta di “…un errore tragico e poco noto che è stato fatto dalla comunità medica e dei fisici, come me, durante i primi anni della Guerra Fredda, che ha avuto un ruolo importante nella crescita enorme dell’incidenza di malattie croniche come il cancro e il diabete, e quindi del costo dell’assistenza sanitaria nella nostra nazione.”Quale sarebbe l’errore? E’ stato quello di “presumere che l’esposizione a radiazioni della popolazione conseguente al funzionamento dei reattori nucleari non avrebbe alcun effetto negativo sulla salute umana”. Invece, le misure effettuate negli ultimi anni da un gruppo di medici ricercatori di Pittsburgh, porta a conclusioni opposte: “Questa ipotesi era basata sulla nostra esperienza di mezzo secolo di studi che non hanno mostrato alcun aumento rilevabile nei tassi di cancro per le persone che sono state esposte a raggi X a scopo diagnostico. Ciò che non è stato compreso è che gli elementi radioattivi creati nella fissione dell’uranio, non hanno prodotto soltanto un piccolo aumento della quantità ricevuta dall’esterno come dose naturale di fondo. Invece, le particelle e i gas prodotti nel processo di fissione e rilasciati nell’ambiente, provocano danni da radiazioni di gran lunga maggiori di quelli provocati dai raggi X usati a scopo diagnostico, poiché i prodotti radioattivi di fissione e gli ossidi di uranio sono inalati e ingeriti con il latte, l’acqua potabile e il resto della dieta, concentrandosi in organi critici del corpo.”In pratica, il professore ammette che le vecchie misure di radioattività, e di interazione biologica, sono state fatte con i raggi X a scopo diagnostico. In pratica, con gli strumenti per le radiografie. Strumenti che hanno esposto i campioni non solo a dosi inferiori rispetto a quelle reali, ma anche a radiazione pura, e non, come avviene nella realtà, anche a isotopi di elementi chimici che non dovrebbero entrare in contatto con il nostro organismo.“Così”, continua la lettera di Sternglass, “lo iodio-131 attacca la tiroide e danneggia la produzione di ormoni della crescita e favorisce il cancro della tiroide; lo stronzio-90 si concentra nelle ossa, dove danneggia il midollo ematopoietico, provocando la leucemia, nonché danni ai globuli bianchi del sistema immunitario che combattono le cellule tumorali e i batteri; il Cesio- 137 si concentra nei tessuti molli come il seno e gli organi riproduttivi di maschi e femmine, e induce vari tipi di cancro in soggetti adulti, nei loro bambini, così come nelle generazioni successive.”Certo, il tutto viene fuori da una diffusa ignoranza che c’era soprattutto durante i primi anni ‘50, quando gran parte delle nostre attuali conoscenze in merito agli effetti biologici delle radiazioni appartenevano ancora alla fantascienza. Era l’epoca in cui i test nucleari su larga scala, soprattutto di tipo militare, molto più invasivi e pericolosi rispetto a qualunque reattore di una centrale, venivano fatti nel deserto del Nevada. All’epoca, non era ancora noto che gli effetti delle radiazioni sono decine o centinaia di volte più gravi per un bambino in età prenatale, ancora nel grembo della madre, e in generale per i bambini molto piccoli. Su questo argomento, il professore ha buona memoria, infatti ricorda: “Né si è scoperto, fino ai primi anni ‘70, che le esposizioni prolungate a radiazioni da prodotti di fissione che si accumulano nel corpo, sono molto più pericolose della stessa dose totale ricevuta in una breve esposizione ai raggi X”.Il risultato di questa mancanza di conoscenze sta nel fatto che sono state sbagliate, per decenni, le misurazioni dei rischi biologici presso tutte le installazioni nucleari, militari o civili che fossero. Con misurazioni sbagliate, tanti funzionari governativi poterono, dati numerici (sbagliati) alla mano, convincere la popolazione preoccupata, dicendo loro che i livelli di fallout nucleare erano talmente bassi da non poter produrre effetti negativi. E’ stata l’epoca, ovunque tramontata tranne che in Finlandia e in Italia, del grande inganno “dell’atomo pacifico”, l’epoca dello spegnimento delle centrali a carbone un po’ in tutti gli USA, per sostituirle con “energia nucleare pulita”.La lettera del professore continua ricordando un tempo ormai passato, negli USA, che però ricorda terribilmente l’attualità italiana: “Così si dette inizio ad un programma di costruzione di un gran numero di impianti nucleari che ebbero il permesso di scaricare piccole quantità di prodotti di fissione, comparabile con i livelli di ricadute atmosferiche dei test nucleari. (…) Pertanto, quando si è scoperto che piccole quantità di prodotti di fissione causano danni molto maggiori rispetto alle previsioni, (non solo leucemie e altre forme di cancro, ma anche parti prematuri, basso peso alla nascita e mortalità infantile), tali risultati furono secretati dal nostro governo per paura che essi mettessero in pericolo il valore di deterrenza dell’arsenale nucleare.”Il finale della lettera, apre però una speranza - o meglio una strategia, una soluzione - che la scienza offre alla politica americana: “Fortunatamente, il recente, rapido sviluppo delle energie alternative permette di intravedere la fine di questa tragedia, dal momento che è possibile convertire i vecchi impianti nucleari in centrali a gas naturale. Questo può essere fatto con un costo minimo rispetto a quello necessario alla costruzione di nuove centrali, nell’attesa che le sorgenti alternative (eolico, fonti geotermiche e idroelettriche) possano prendere il loro posto.Se la nostra nazione, che ha costruito i primi reattori e le prime armi nucleari, annunciasse l’obiettivo di eliminare gradualmente reattori nucleari a fissione che producono anche il plutonio e trizio necessari per le armi nucleari, sviluppando la fusione nucleare e altre fonti alternative di energia non inquinanti, questo contribuirà a rendere più facile l’obiettivo dichiarato dal presidente Obama di un mondo libero da armi nucleari. Così sarà possibile guardare ad un mondo libero dal pericolo della distruzione della vita umana con armi nucleari da uranio arricchito o plutonio, che si producono solo in reattori a fissione, insieme con rifiuti nucleari altamente tossici, che restano letali per migliaia di anni”.Non sappiamo se la politica americana saprà raccogliere il suggerimento proveniente dal mondo scientifico e troppo spesso, in passato, la politica non ha saputo interpretare per niente le spinte provenienti dal mondo scientifico, arrivando spesso a “imbrigliare” la scienza stessa. E, da parte sua, l’Italia cosa farà? (Alessandro Iacuelli, altrenotizie)

mercoledì 19 maggio 2010

La Commissione richiama l'Italia per i livelli di inquinamento

La Commissione richiama l’Italia per i livelli di inquinamento da particelle sottili

Un secondo e ultimo avvertimento scritto è stato inviato all’Italia per aver superato i valori limite del PM10 in numerose zone o agglomerati del Paese

L’inquinamento atmosferico continua a causare ogni anno più di 350.000 morti premature in Europa. In Italia sono ancora troppi i luoghi dove, per ogni 10.000 abitanti, più di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa del particolato. Gli Stati membri devono continuare a prendere sul serio le norme europee di qualità dell’aria e adottare i provvedimenti necessari per ridurre le emissioni.
L’azione della Commissione fa seguito all’entrata in vigore, nel giugno 2008, della nuova direttiva UE sulla qualità dell’aria. La direttiva autorizza gli Stati membri a chiedere, nel rispetto di certe condizioni e per determinate parti del Paese, una proroga di durata limitata per l’adeguamento alle norme in materia di PM10 entrate in vigore nel 2005.
All’inizio del 2009 le prime lettere di avvertimento sono state inviate agli Stati membri che non avevano ancora notificato richieste di proroga o non l’avevano fatto per tutte le zone che superavano i valori limite fissati per il PM10. La maggior parte degli Stati membri interessati ha pertanto inviato richieste di proroga. L’Italia ha presentato due notifiche riguardanti circa 80 zone situate in 17 regioni e province autonome. La Commissione ha tuttavia respinto gran parte delle richieste in quanto le zone non soddisfacevano tutte le condizioni previste dalla direttiva. Nella maggioranza dei casi l’Italia non era in grado di dimostrare che l’azione intrapresa avrebbe garantito il rispetto dei valori limite UE entro il termine della proroga.
Poiché l’Italia non ha trasmesso nuove notifiche, la Commissione ha deciso di inviare l’ultimo avvertimento scritto. Se l’Italia non prende le misure necessarie per conformarsi alla normativa, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia europea. La Commissione continua ad adottare decisioni in merito alle notifiche di proroga inviate dagli Stati membri. La Commissione potrà procedere alle fasi successive della procedura di infrazione nei confronti di altri Stati membri se solleva obiezioni alle richieste presentate.
I valori limite per il PM10 impongono una concentrazione annuale di 40 microgrammi μg/metro cubo e una concentrazione giornaliera di 50 μg/metro cubo, che non può essere superata più di 35 volte per anno civile.
Le proroghe interessano solo le zone per le quali è comprovato che nel 2005 sono stati compiuti sforzi per raggiungere i valori limite, ma che non è stato possibile conformarvisi a causa di circostanze esterne particolari. Gli Stati membri devono inoltre dimostrare che si conformeranno alle norme entro la nuova scadenza, fissata per giugno 2011, predisponendo un piano per la qualità dell’aria.

Commissione Europea: http://ec.europa.eu/environment/index_it.htm

lunedì 12 aprile 2010

Invito partecipazione alla cena multietnica


Vi giro in allegato la locandina che pubblicizza la cena multietnica che come associazione "Oltre il Mare", la Bilancia , con il patrocinio dell'Assessorato alla Solidarietà del Comune di Este, stiamo organizzando per sabato 17 aprile e sabato 8 maggio.
La partecipazione è gratuita (dando una piccola offerta per l'organizzazione); si può partecipare alla cena in due modi:
-venendo alla cena direttamente alle 19.00 ( magari portando qualche piatto o dolce italiano)
-venendo verso le 16.00 in modo da cucinare insieme ai cittadini stranieri i loro piatti tradizionali.
Comunque, per ovvi motivi organizzativi, chi vuole partecipare alla cena o alla preparazione è pregato di dare la sua adesione telefonando ai numeri riportati nel volantino che vi mando o scrivendo alla mail del volantino, entro mercoledì 14 aprile.
Spero di vedervi.

Anita Pignataro