giovedì 25 novembre 2010

ASSEMBLEA PUBBLICA

La Lista civica Arcobaleno si propone e propone di aprire una ampia duscussione mettendo in rete persone e gruppi che chiedono nuovi orizzonti per il governo della nostra città. Ritentiamo infatti che per il prossimo appuntamento elettorale ci sia la necessità del contributo di tutti  coloro che cercano e vogliono una città più partecipata, equa, solidale e sostenibile, onde elaborare un programma che consenta  di ricavare obiettivi politici  concreti per  il futuro dell'ambiente in cui viviamo.
E' noto a tutti ormai che la recente legge Calderoli sugli enti locali aumenta sensibilmente il quorum per arrivare in consiglio comunale .
Sono ben 4 i consiglieri in meno previsti per la nostra assise consiliare i cui componenti scendono così da 20 a 16 e due gli assessori che scenderanno così da sei a quattro.
E' arrivato il momento di aggregare le forze, non soggiogate dagli interessi egoistici di pochi ne catturate dal fascino leghista, e di costituire un laboratorio di idee che sfoci in un programma politico da presentare alla città ispirato alla sostenibilità ma anche alla giustizia sociale ed alla solidarietà.
La nostra Lista è convinta che bisogna basare la propria etica sui principi dell’ecologia della politica: politica della partecipazione e di servizio (non di professione), aperta costantemente alle sollecitazioni, proposte, contributi delle diverse realtà locali e delle diverse sensibilità.
Impegnata da sempre al fianco delle battaglie e delle rivendicazioni condotte da Comitati ed Associazioni locali e sovralocali, la nostra Lista TI INVITA AD UNA RIUNIONE APERTA CHE SI TERRA' MERCOLEDI 1 DICEMBRE ALLE ORE 21.00 NELLA SALA CIVICA DI VICOLO MEZZALUNA ( dietro il municipio).
La Lista Civica Arcobaleno

martedì 23 novembre 2010

NO REVAMPING

Cari amici,
vi giro la locandina per la manifestazione di sabato prossimo a Monselice contro il progetto di Revamping dell'Italcementi.
Saprete che il fronte dei 27 sindaci contrari al progetto si sta sgretolando per le forti pressioni dell'italcementi; la presidente del Parco Colli, alla faccia delle prescrizioni del Piano Ambientale,  è favorevole al progetto.
A completare il quadro vi ricordo che Zillo ha acquistato recenrtemente il cementificio Radici di Monselice ( si rafforza un altro polo !!)
Se passa questo progetto i cementifici rimarrano ammodernati e rafforzati nel nostro territorio  altri 30 anni!!!, compromettendo definitivamente la salute dei cittadini e dell'ambiente e qualsiasi possibilità di sviluppo turistico di qualità del Parco Colli e del nostro territorio. Vi ricordo che i cemetifici hanno limiti di emissioni polveri e inquinanti 9 volte maggiori degli inceneritori... pensate un po' cosa vuol dire per i nostri polmoni e la nostra salute.
 Vuol dire anche la fine del Parco Colli. Vuol dire che chiunque potrebbe costruire un grattacielo della stessa altezza del camino (120 metri) previsto dal Revamping.
Per questo  è importante partecipare alla manifestazione di sabato, per far sentire la nostra voce e per sostenere i pochi sindaci rimasti a combattere questa battaglia ( tra cui quelli di este e di baone).
Fate girare la locandina, potete anche stamparla e distribuirla tra i vostri amici.
Un caro saluto

Anita Pignataro

domenica 21 novembre 2010

I CINGHIALI NEL TERRITORIO DEL PARCO

 
Vi ricordo anche che domani sera, lunedì, c'è a Valle San Giorgio quest'altro importante incontro su un altro dei temi sempre di attualità. Un'occasione per tentar di fare anche qui un po' di chiarezza.
 
Francesco Miazzi
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INCONTRO APERTO AI CONSIGLIERI ED AMMINISTRATORI DEI COMUNI DEL PARCO COLLI, ALLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE, AI COMITATI, AI CITTADINI INTERESSATI 


I CINGHIALI NEL TERRITORIO DEL PARCO

LUNEDI' 22 NOVEMBRE 2010 ORE 21,00

presso VILLA MANTUA BENEVIDES di VALLE SAN GIORGIO di BAONE

- relazione del dr. Michele Gallo ( dirigente del Servizio Agricolo-Forestale dell'Ente Parco Colli)

- dibattito

Speriamo vivamente che vogliate cogliere l'importanza dell'iniziativa e decidiate di partecipare e divulgare l'invito.

I Consiglieri del Parco 
Antonella Buson, Gianni Sandon, Giancarlo Piva, Duilio Bolognini, Federica Grava.

mercoledì 17 novembre 2010

MUSEO NAZIONALE ATESTINO


Cari amici, vi segnalo questa iniziativa allettante, per non dimenticare le nostre origini e visitare un museo che tutti ci invidiano. Ci sarà anche ottima musica.

Alberto
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Sabato 20 novembre 2010, Museo Nazionale Atestino, Sala VIII

Ore 20.30 Visita guidata alle collezioni del Museo
a cura della dr.ssa Elodia Bianchin Citton direttore del Museo Nazionale Atestino

Ore 21.30 Concerto FILIGRAN, canti e danze della tradizione veneta
a cura dell’Atelier CALICANTO
CLAUDIA FERRONATO voce
FRANCESCO GANASSIN clarinetti, ocarine
GIANCARLO TOMBESI contrabbasso
ROBERTO TOMBESI voce, organetti, mandole, salterio

Ore 22.45 drink

Ore 23.00 Visita guidata alla IV Triennale della Ceramica di Este
“Una veste ceramica” a cura di Antonio Cornacchione

APERTURA STRAORDINARIA DEL MUSEO NAZIONALE ATESTINO DI ESTE
DALLE ORE 20.00 ALLE ORE 02.00 (ultima entrata: ore 01.00)
Ingresso gratuito al museo e a tutti gli eventi culturali

martedì 9 novembre 2010

domenica 7 novembre 2010

Emergenza acqua

Questo blog, lo avrete capito, non è solo uno strumento per discutere e divulgare la politica, ma anche un diario di quello che succede ad Este e dintorni.
In quest'ultima settimana l'evento più importante e purtroppo traumatico è stato la rottura dell'argine del Frassine a Saletto con le acque che hanno sommerso la zona industriale e le campagne circostanti.
Incredibili le immagini e le testimonianze raccolte dalle persone che ci abitano, dai volontari della protezione civile e dai telegiornali che hanno mandato in onda delle scene alle quali non siamo abituati.
I comuni di Ospedaletto Euganeo, Saletto, Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale sono stati i più colpiti nella bassa padovana; noi di Este fortunatamente non abbiamo subito danni ma siamo uniti ai nostri vicini e come è giusto che sia, molti si sono prodigati nell'aiuto delle persone in difficoltà.
Vi siamo vicini, con le mani e con il cuore.

Alberto

venerdì 29 ottobre 2010

Pollina

Comunicato stampa

ESTE- Alquanto singolare la politica dell'onorevole leghista Paola Goisis che raccoglie firme contro l'impianto di pollina che le Fattorie Menesello hanno chiesto di realizzare a Motta.
Ben vengano tutte le iniziative rivolte a contrastare tale progetto ma, sbaglio, o a chi governa si dovrebbe anche chiedere di risolvere i problemi e di essere coerente nei suoi diversi atti?
L'onorevole Goisis ERA TALMENTE CERTA CHE LA REGIONE DOVE GOVERNA IL SUO PARTITO AVREBBE respinto il progetto da spingersi a dichiarare che in caso contrario si sarebbe dimessa dalla Lega Nord.
Ebbene la Commissione Tecnica, UNICA contraria l'amministrazione di Este, l'ha
approvato. E l'onorevole Goisis cosa ha fatto? Si è ben guardata dal dimettersi
ma ha addirittura la faccia tosta da presentarsi come candidato sindaco per la città di Este. Se la sua capacità di amministrare si vede dal mattino ,siamo messi bene!!
Come sempre i leghisti parlano bene e razzolano male.
Prendono i consensi promettendo fuoco e fiamme salvo poi, quando è il momento, sia sul piano dell'etica sia su quello del governo del territorio essere peggio degli altri.
Spieghi agli estensi perchè, ad esempio, quando il Parlamento lo scorso aprile ha VOTATO il cambiamento della pollina da rifiuto a biomassa, anche lei ha votato favorevole.
Eppure questi impianti di incenerimento vengono richiesti dagli allevatori proprio perchè possono ottenere dall'Unione Europea compensi piuttosto corposi trasformando così l'incenerimento della pollina in un lucroso affare da milioni di euro all'anno.
Allora , se qualcosa poteva fare, l'onorevole Goisis, era proprio contrastare quella decisione parlamentare.
Inutile ora promettere che l'impianto non si farà. Se conta qualcosa convinca i vertici regionali del suo partito. In caso contrario si dimetta come ha promesso e si dedichi ad altre attività.

Beatrice Andreose

giovedì 21 ottobre 2010

lunedì 18 ottobre 2010

Blu muun



Cari amici,
vi giro il seguente messaggio invito, perchè si tratta di uno spettacolo importante sia per il suo contenuto che per la sua interpretazione, ma anche perchè realtà come via rosse,merita di essere sostenuta!
Se potete partecipate
lucia
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Cari amici,
L’ultimo appuntamento in Via Rosse di quest’anno sarà la prima nazionale della nostra produzione BLU MUUN, sabato 23 e domenica 24 ottobre alle ore 17 (!!!).
Naturalmente festeggeremo dopo in occasione dell’evento con un bicchiere di vino eo acqua e qualche spuntino!
Per prenotare chiamate al numero 3772250278 lasciando un messaggio o mandando una SMS.
Vi aspettiamo
Centro di Produzione Teatrale
VIA ROSSE
Centro di Produzione Teatrale
VIA ROSSE
presenta
sabato 23 e domenica 24 ottobre, ore 17.00
BLU MUUN
Con Olga Manganotti e Sabine Uitz
Regia Sabine Uitz
Video: Giorgio Prosdocimi Gianquinto
Sviluppo drammaturgico testo: Raffaella Brancaglion e Sabine Uitz
Guardate questo gigantesco nero dallo sguardo intenso e il sorriso sdentato: quando sale sul palcoscenico e comincia a cantare il suo Rock’n Roll, accompagnato dalla sua fedele chitarra Black Diamond, è capace di trasformare le donne in vergine afflitte per poi farle piangere. Peccato che canti solo il sabato notte nel bordello, sprecando così il suo talento.
Blu muun
Yu so mi stending alon
Wisaut e drim in mai ert
Wisaut e laf of mai on.
Ma il colonnello appena trasferitosi in paese, dopo il colpo di stato militare, insieme con i suoi amici ha programmi ambiziosi con lui: lo vuole trasformare in un cantante di boleri, regalando al paese un vero divo della canzone. E basta con queste canzoni in inglese!
DEDICATO ALLE PERSONE CHE DIMOSTRANO CORAGGIO CIVILE ANCHE IN TEMPI DI REGIME, QUANDO SI CERCA DI TOGLIERE QUESTA QUALITÀ UMANA.
Vi ricordiamo che:
· Il contributo è di 10 euro.
· La prenotazione è obbligatoria.
· Vestitevi bene per non avere freddo, lo spettacolo dura 2 ore…
· L’inidirizzo del Centro è : Via Rosse 79, 35040 Vighizzolo.
Si arriva dalla provinciale Monselice-Este-Montagnana, all’altezza di Este (Ponte delle Torre) si trovano indicazioni per Carceri – Vighizzolo. Una volta arrivati a Vighizzolo, davanti alla chiesa si gira per via Rosse, dopo 2 km, si arriva al parcheggio tra gli alberi del numero 79.
Se volete/potete far girare quest’informazione, il gesto sarà gradito!

domenica 17 ottobre 2010

Inceneritore? Yes, please!



Cittadini

sicuramente avrete letto i giornali di questi giorni, che la conferenza dei servizi per la costruzione dell'inceneritore di Motta, tenutasi venerdì scorso 15 ottobre 2010 ha espresso, nonostante il parere contrario del comune di Este, l'assenza di ARPAV e della provincia di Padova, parere favorevole alla costruzione del suddetto impianto.

Che dire, siamo a punto e a capo e l'ultima possibilità che ci rimane pare sia un ultimo intervento di Zaia e della sua Giunta. Non so sinceramente se il Governo del Veneto starà dalla parte dei cittadini che lavorano e che hanno lavorato sodo per costruirsi una casa dove sorgerà l'inceneritore, dei cittadini che coltivano un orto e che non vogliono che le polveri ricadano al suolo, dei cittadini più piccoli ed indifesi come i bambini che magari giocano nei giardini e frequentano le scuole limitrofe.

Naturalmente me lo auguro, poiché in caso contrario si metterebbero nella scomoda posizione di difesa dell'interesse di pochi e benestanti cittadini, che ne ricaverebbero ingenti guadagni (con soldi pubblici).

Per adesso stiamo a guardare, ma teniamoci informati e non dimentichiamoci di continuare a difendere i nostri diritti, ma soprattutto i nostri polmoni!

Alberto

PS Vi allego il documento portato in conferenza dei servizi da parte della nostra amministrazione comunale.

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Conferenza dei servizi decisoria indetta ai sensi dell’art. 14 della legge n. 241/90, per la richiesta di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio, ai sensi del D.Lgs. 387/2003 di un impianto di produzione di energia elettrica (pollina e cippato di legno) da 1Mwe sito in via Gazzo-località Motta in Comune di Este (PD).

Ditta proponente: Società Agricola “Fattorie Menesello” di Menesello Simone & C. s.a.s. di Lozzo Atestino (PD).

PARERE DEL COMUNE DI ESTE

Esprimo le posizioni dell’Amministrazione Comunale di Este anche in ossequio alla deliberazione del Consiglio Comunale di Este n. 51 del 2009 che pose in discussione una mozione avente ad oggetto gli impianti di incenerimento di rifiuti e di pollina e che impegna il Sindaco e la Giunta ad intervenire presso la Regione affinché

- sia preliminarmente predisposto il Piano Energetico Regionale (che attualmente manca) che incentivi l’uso di energie rinnovabili e non inquinanti (solare, fotovoltaico, geotermico, eolico);

- ai Comuni siano conferite competenze decisive in relazione all’autorizzazione e al controllo degli impianti di incenerimento;

- non sia data alcuna autorizzazione nel Comune di Este e nella Bassa padovana a progetti di impianti di incenerimento di rifiuti e di pollina;

- la stessa Regione metta in atto gli interventi specifici per la nostra zona previsti nel Piano regionale di risanamento dell’aria, finalizzato a ridurre complessivamente l’inquinamento atmosferico;

- siano attivate intese tra amministrazioni locali, allevatori e agricoltori perché si ritorni ad utilizzare la pollina come fertilizzante naturale nelle quantità consentite dalla legge, riducendo così l’uso di fertilizzanti chimici o implementando altri impianti che utilizzino tecnologie alternative all’incenerimento che siano biologicamente compatibili.

Tutti gli elementi di cui sopra sono stati oggetto di diversi incontri tenutisi sia con l’Assessore Regionale che con il Dirigente Regionale titolare del procedimento e finalizzati a indirizzare il procedimento all’interno di un percorso corretto e legittimo, come purtroppo riteniamo non si sia fatto né sotto l’aspetto normativo né sotto l’aspetto tecnico né in ossequio al merito della problematica affrontata che poteva essere risolta in ben altro modo, valorizzando l’uso della pollina come fertilizzante naturale in un’area che ha gravi carenze di concimazione organica.

Quanto poi alla grave mancanza di un piano energetico regionale solo questo dovrebbe imporre agli organi regionali competenti l’obbligo di sospendere non solo questo procedimento, ma tutti gli analoghi procedimenti in atto, affinché possa essere definita una attenta pianificazione regionale che eviti il far west in cui oggi si sta operando in questo settore che non rispetta in alcun modo un’equilibrata distribuzione sul territorio regionale di impianti che possano condurre ad un recupero energetico compatibile e sostenibile con il territorio. Non si dimentichi che sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale del 18 settembre scorso, le Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili cui necessariamente occorre fare riferimento in un necessario contesto di regolamentazione e pianificazione regionale senza la quale ogni decisione appare estemporanea e parziale. Infatti le Linee Guida entrate in vigore il 3 ottobre 2010 assegnano alle Regioni e agli Enti Locali, a cui oggi compete il rilascio delle autorizzazioni, l’obbligo di adeguare le proprie norme alle stesse Linee guida entro i 90 giorni successivi all'entrata in vigore, cioè entro il 1° gennaio 2011. Parrebbe quindi saggio attendere tali nuove disposizioni per procedere con consapevolezza a decidere sul merito del progetto che oggi ci viene sottoposto.

Sottolineo poi che la prima preoccupazione che un Sindaco deve avere è garantire la salute dei propri cittadini e in tal senso la legge riconosce al Sindaco, come autorità sanitaria locale, poteri specifici e straordinari proprio a tutela della salute pubblica. Tale obiettivo prioritario ha rappresentato per noi un riferimento nella valutazione del progetto, nel soppesare gli interessi in campo che in nessun modo può far prevalere interessi economici rispetto alla garanzia della salute dei cittadini. E, come avremo modo di sottolineare più avanti, questo impianto non soddisfa alle esigenze di garantire la salute dei cittadini e chi si prenderà la responsabilità di approvarlo si prenderà anche la responsabilità delle conseguenze che esso potrà avere sulla salute della popolazione.

Fin dalle fasi iniziali del pendente procedimento, relativo al progettato impianto di produzione di energia elettrica, proposto dall’Azienda Agricola Fattorie Menesello, l’amministrazione comunale di Este ha ritenuto doveroso richiamare l’attenzione sulla tutt’altro che irrilevante circostanza dell’errata prospettazione dell’intero procedimento.

A tal fine ha anche commissionato e depositato un’apposita relazione tecnica dove viene dettagliatamente analizzato e dimostrato come non sia possibile, nel caso di specie, rilasciare l’autorizzazione seguendo la procedura di cui al D.Lvo n. 387/2003, che riguarda la promozione di energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili. E’ noto, infatti, che in tale provvedimento legislativo è stata successivamente abrogata la norma che annoverava i rifiuti tra le fonti energetiche considerate rinnovabili.

Ne consegue, pertanto, che l’intero decreto legislativo n. 387/2003, ed a maggior ragione il procedimento autorizzatorio ivi disciplinato, non sia applicabile agli impianti che, ancorché destinati a produrre energia, siano alimentati con rifiuti.

Le ragioni per le quali la pollina sia a tutt’oggi incontrovertibilmente e sempre un rifiuto sono dettagliatamente esposte nella relazione a suo tempo depositata e ripetutamente ribadite da questa amministrazione in tutte le fasi del procedimento.

Resta solo da precisare come quanto fin dall’inizio asserito non venga, ad avviso del Comune di Este, in alcun modo modificato dalla sopravvenuta deliberazione della Giunta regionale n. 2272/2009. A parte il fatto che tale deliberazione è attualmente sub judice, essendo stata impugnata al TAR, si tratta comunque di un provvedimento dai contenuti alquanto contraddittori, in particolare laddove si cita una norma comunitaria - ancora non trasposta nell’ordinamento nazionale e che per certo non si può trasporre con una delibera regionale – che parla di “biomasse” e la si vorrebbe applicare al concreto caso in discussione, espressamente riconoscendo che la pollina non è una biomassa (7° capoverso della DGRV).

La definitiva conferma di quanto fin dall’inizio sostenuto dal Comune di Este la si ha nella “Legge comunitaria 2009” di recente emanazione, laddove la pollina viene (a ragione o torto) dal legislatore classificata come sottoprodotto se destinato alla combustione, peraltro solo qualora ciò avvenga nell’ambito del “medesimo ciclo produttivo”. Come ciò possa in concreto avvenire è tutto da dimostrare (art. 18, comma 1 della legge 4 giugno 2010 n. 96 – “Legge Comunitaria 2009” - , che modifica l’articolo 2-bis, comma 1 del d.l. n. 171/2008 come modificato dalla Legge n. 205/2008). E’ appena il caso di precisare che se la combustione della pollina fosse autorizzabile con la procedura di cui al D.Lvo n. 387/2003 e non con quella relativa agli impianti di combustione di rifiuti (inceneritori e coinceneritori: D.Lvo n. 152/2006, parte IV e D.Lvo n. 133/2005), non sarebbe stata necessaria la citata norma che, peraltro, come si è sottolineato, sottrae tali impianti dalla disciplina dei rifiuti solo dove costituiscano parte del medesimo ciclo produttivo (allevamento di polli). Sottolineiamo solo sommessamente come tale normativa speciale sia stata inserita in un articolo, quello testè citato, che riporta come rubrica la seguente: “Disposizione in materia di biomasse combustibili relative alla vinaccia ed al biogas nei processi di distillazione” e cosa c’entri la pollina con le vinacce solo il nostro legislatore avveduto può saperlo! Ma ovviamente ciò rivestirà argomento di eventuali futuri diversi profili di impugnazione.

Gli avvertimenti dati dal Comune di Este e finalizzati al corretto svolgimento dell’attività amministrativa sull’istanza presentata dall’Azienda Menesello non si sono comunque limitati a suggerire la riproposizione dell’istanza medesima secondo i canoni corretti (richiesta di approvazione progetto di impianto di coincenerimento di rifiuti, con ogni conseguenza in ordine al corredo documentale necessario), ma hanno anche riguardato i contenuti più propriamente tecnici, indicando una serie di carenze e perplessità che andrebbero comunque superate per potersi addivenire ad un’approvazione. In particolare si è sottolineato come i dati di progetto forniti sull’impianto contrastano con i c.d. “dati di letteratura”, ben noti anche perché esposti in vari convegni. Ad esempio, un dato molto importante concerne proprio il potere calorifico della pollina. Il dato progettuale (2.834 kCal/kg equivalente a 11,9 Gj/kg) contrasta coi dati di letteratura che indicano 2.810 kCal/kg, ma riferiti al secco, cioè a materiale con 0% di umidità.

E’ interessante osservare che nella relazione sul progetto dell’impianto a firma di ben 10 docenti universitari, si afferma, con la massima obbiettività, che valori di umidità della pollina 35% rendono impraticabile un processo ottimale di combustione.

Nella suddetta relazione si sostiene anche che l’emissione degli ossidi di azoto può essere limitata dalla reazione di riduzione causata dall’ammoniaca presente, proprio sugli stessi ossidi di azoto. In realtà, gli stessi estensori del documento affermano che gli scarsi dati di letteratura sul processo, determinati alle poche applicazioni esistenti, nonché le difficoltà di controllo del processo stesso, rendono questa affermazione tutta da verificare. E’ ben noto, ad esempio, che il sistema di riduzione degli ossidi di azoto con ammoniaca fornisce maggiori garanzie se avviene in presenza di catalizzatori, ma ciò rende il processo molto costoso. L’aggiunta di urea, come proposto nel progetto, non semplifica il processo. Infatti le reazioni sono di difficile gestione ed inoltre si produce ulteriore CO2.

Il progetto, e la stessa relazione sul progetto sottoscritta dai docenti universitari, nulla però dice sulle emissioni di CO2. Questa carenza assume grande rilevanza se si vuole entrare nell’ottica dei “certificati verdi”. In realtà nel progetto a firma ing. Cortese l’emissione di CO2 è ricavabile dai dati di caratterizzazione del combustibile (pag. 15), che indicano una percentuale di carbonio del 49% per la pollina e del 54% per il cippato (come sostenuto nelle prime due versioni del progetto e fantomaticamente abbassate nella ultima versione dello stesso senza alcuna spiegazione dei processi adottati per la riduzione di emissione). Questi valori devono essere confrontati con il contenuto di carbonio del gasolio (circa l’85%), che ha, però, un potere calorifico almeno 3,6 volte maggiore. E’ facile quindi verificare come l’impianto produca più CO2 rispetto all’uso di combustibili tradizionali, fatte salve ulteriori considerazioni sulla CO2 prodotta, considerando il ciclo globale della CO2 stessa. Manca un’analisi con la tecnica del ciclo di vita della filiera di combustione che assegni ad ogni tratto la potenzialità stimata di produzione di CO2. Ad esempio, ai valori di CO2 relativi ai trasporti che prevedono il transito di più di 1.000 autotreni all’anno debbono essere aggiunti quelli tipici dell’impianto dati dalla semplice conversione del carbonio presente, oltre a quelli relativi alla costruzione dell’impianto stesso ed alla CO2 prodotta, per esempio, dal sistema di abbattimento a bicarbonato di sodio

Non va trascurata nemmeno la CO2 prodotta per la produzione del cippato. Si tenga conto che, anche se risultasse un risparmio di emissioni di gas serra rispetto ai combustibili fossili, si registrerebbe, al contrario, un importante contributo all’emissione di NOx e di particolato fine primario, cioè, come già detto le PM 10 e le PM 2,5.

Un’altra lacuna del progetto è la mancanza di dati riferiti all’emissione di metalli, tra i quali assumono importanza il rame e lo zinco. Il valore medio di rame fornito nel documento del Comitato Termotecnico Italiano indica valori nella pollina di circa 115 ¸ 120 mg/kg s.s. (i limiti per la combustione come rifiuto sono di 35 mg/kg sul tal quale, cioè sul prodotto non essiccato). A seconda dell’umidità, il valore medio di 115 ¸ 120 sul secco può superare anche di molto il limite imposto.

Altro elemento che mette a rischio la salute pubblica è il parametro diossine (sostanza che il progetto evidenzia chiaramente come prodotto della combustione della pollina). Innanzitutto la perizia giurata avanti il Tribunale di Verona dall’ing. Cortese il 12 febbraio 2008 evidenzia che i valori medi durante un campionamento di 8 ore saranno pari a 0,1 milligrammi per metro cubo. Si badi bene: milligrammi!!!!! Il valore limite posto dalla normativa vigente è pari a 0,1 nanogrammi per metro cubo (DM 124/2000).

A pag. 36 della relazione si ipotizza che il parametro diossine sia valutato “in tracce”, ma se i dati fanno riferimento alla perizia giurata citata sono evidentemente valori inaccettabili e preoccupanti.

Pertanto è inaccettabile approvare un progetto che nulla dice in merito ai valori di emissione di una sostanza come la diossina che, come ben noto, può avere effetti cancerogeni entrando pericolosamente nel ciclo alimentare.

Ci corre inoltre l’obbligo di sottolineare la ripetuta contraddittorietà dei dati riportati nella documentazione quanto alle produzioni zootecniche dichiarate dall’azienda. Nella relazione tecnico agronomica allegata al progetto presentato nel 2008 si evidenziava a pag. 45 l’esistenza in Este di 90.000 pollastre che producevano 5.940 tonnellate/anno di letame. Salvo poi produrre il 7 gennaio 2010 una integrazione a tale documento dove si riconosceva che l’attività di tale impianto risultava “momentaneamente sospesa”. Tale rettifica è stata sicuramente indotta dalle vibrate contestazioni del Comune e dei Comitati cittadini che avevano sottolineato a tutti gli enti interessati come fosse da anni che tale capannone risultava inutilizzato. In ultima, a dimostrazione di quanto sopra, è stato effettuato dalla Polizia locale un sopralluogo che ha attestato che il capannone, che pure aveva destinazione avicola come risulta da agibilità del 08.09.1990, alla data del sopralluogo, il 10.06.2010, “tale destinazione è venuta meno da circa un decennio; da allora il capannone non è più stato utilizzato per l’allevamento avicolo” e che, aggiungiamo, non potrebbe più essere messo in funzione perché posto a distanza dalla zona edificata inferiore a quella legale.

Ci preoccupa inoltre il mancato approfondimento della questione relativa al passaggio, al limitare dell’impianto di progetto, di due oleodotti. In tal senso la nota del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Padova del 3.3.2010, già in atti della Regione, precisa che “la compatibilità del progetto di che trattasi, ai fini della sicurezza antincendio, con gli attigui oleodotti non è mai stata esaminata, né tanto meno approvata da questo Comando in quanto non richiesta e non adeguatamente documentata”. A tale grave sottolineatura si aggiunga che la ditta IES con nota del 12 ottobre 2010, a seguito di ispezione effettuata in data 21 settembre 2010 per la verifica dell’effettivo posizionamento del loro oleodotto, affermava che il riferimento piombato matr. 66-52515, riferimento catastale Comune di Monselice fg. 4 particella 114, risulta posizionato non correttamente “ad una distanza dall’asse tubo di circa 3 metri”. Tali rilievi motivano quindi approfondimenti che l’attività istruttoria non ha in alcun modo chiarito e, sottolineo, attengono alla sicurezza di opere infrastrutturali, come gli oleodotti, il cui danneggiamento con conseguente esplosione e/o dispersione di combustibili o idrocarburi nell’ambiente potrebbe procurare danni incalcolabili nel territorio circostante sia alle persone che ai beni ivi insediati.

Ai rilievi avanzati in data odierna col presente documento aggiungiamo, a farne parte integrante, le osservazioni, già in atti della Regione, prodotte dalla scrivente amministrazione con la trasmissione, avvenuta il 30 giugno 2009, del documento “Consulenza tecnica sull’iniziativa dell’Azienda Agricola Fattorie Menesello per la realizzazione di un impianto a biomassa per la produzione di energia elettrica” e le osservazioni, già in atti della Regione, prodotte dai cittadini Gianni Menesello, Antonio Galantin, Gabriele Campiglio, Gianni Acciaiuoli, Tarcisio Menesello in data 11 febbraio 2010 e in data 1 agosto 2010. Tutte osservazioni cui l’Amministrazione regionale competente all’istruttoria del procedimento mai si è degnata di attribuire la necessaria considerazione, mai avendo prodotto e/o trasmesso alcun documento che ne confutasse, in termini specifici, le assunzioni in essi contenute, andando in tal modo a svilire e vanificare ogni processo di partecipazione al procedimento pur consentito dalla vigente normativa.

Solo per completezza, ci si chiede infine come la conferenza odierna, per l’ennesima volta riconvocata (dopo precedente convocazione del 1 giugno) possa ritenersi tutt’ora legittimata ad esprimersi su un progetto presentato nell’aprile 2008 e che è stato portato in conferenza di servizi nel novembre dello stesso anno, a fronte di una norma (L. 7 agosto 10090, n. 241, art. 14 – ter, comma 3) che prevede il termine di 90 giorni per la conclusione dei lavori delle commissioni. D’altra parte è del pari abbondantemente scaduto il termine massimo per la conclusione del procedimento previsto dall’art 12, comma 4 del d. lgs. n. 387/2003 e fissato in 180 giorni. Con tale rilievo nulla si vuole togliere all’obbligo, che resta in capo dell’Amministrazione Regionale, di concludere il procedimento nella sua piena responsabilità, ma si vuole altrettanto riaffermare che la presente Conferenza di servizi, constato il lungo decorso del tempo procedimentale, risulta delegittimata a prendere qualsiasi provvedimento.

Richiedendo che il presente documento faccia parte integrante e sia riportato integralmente nel verbale dell’odierna Conferenza di servizi decisoria, per tutte le ragioni esposte, il Comune di Este esprime il proprio parere di assoluta contrarietà al progetto di impianto di produzione di energia elettrica (pollina e cippato di legno) da 1 Mwe sito in via Gazzo, in località Motta, in Comune di Este.

Venezia, 15 Ottobre 2010

Il Sindaco

Giancarlo Piva