martedì 15 novembre 2011

I cementifici inquinano quattro volte tanto gli inceneritori

Il Paesaggio euganeo - Il Ricordo dei Luoghi
Pubblichiamo una lettera del signor Leandro Belluco sulle cementerie ed il testo della interrogazione che, sullo stesso argomento, il parlamentare IDV Andrea Zanoni ha fatto alla Direttrice dell'Autorità Europea per la sicurezza alimentare 



La questione del grave inquinamento provocato dai cementifici è finalmente sbarcata in Europa.



L' incredibile normativa che consente per l'appunto ai cementifici di disporre di limiti di emissione per Ossidi di Azoto, Anidride Solforosa e Polveri Sottili assai meno restrittivi rispetto a quelli degli inceneritori sarà oggetto di attenzione a Bruxelles.
E l'Europa, a nome di Geslain-Lanéelle, Direttrice esecutiva dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ringrazia il parlamentare europeo Andrea Zanoni di aver messo in luce il problema. ". “Non sottovalutiamo i cementifici che emettono anche più inquinanti degli inceneritori, come a Pederobbia (Treviso) e Este e Monselice (Padova)”.
Sono anni che i comitati di Monselice "Lasciateci respirare" (precisamente dal 2005) ed "E Noi?" (dal 2010) avevano illustrato questa inaccettabile situazione.
Finalmente, dopo le interrogazioni senza risposta fatte al parlamento Italiano, la grave discrepanza viene considerata con attenzione in Europa.
Si ricorda che è stato proprio per aver evidenzaito pubblicamente questa situazione incomprensibile ed essersi chiesti a chi giovi questa discutibile normativa che Italcementi SpA ha citato per danni di immagine i due comitati della bassa padovana.
Un colosso dal fatturato di ca. 5 miliardi di euro/year che ogni anno spende per pratiche legali oltre 20 milioni di euro ha cercato di zittire i due comitati con l'unica arma che gli rimaneva: quella di impegnarli in azioni legali fuori della loro portata chiedendo danni per 160.000 euro, che significano una causa legale da oltre 200.000 euro.
Poco importa se tra molti anni Italcementi dovesse perdere la causa.
La somma e le risorse investite sono insignificanti per la potentissima multinazionale . Fondamentale era impegnare immediatamente, oltre le loro possibilità economiche, i due comitati e dare un segnale forse inequivocabile che chiunque avesse osato contrapporsi su una normativa così importante per i loro interessi avrebbe potuto essere trattato allo stesso modo.
I comitati hanno già asciugato completamente, a causa delle spese legali in difesa, le scarse risorse economiche di cui disponevano.
Per questo motivo si esortano tutti coloro che hanno a cuore la possibilità che i comitati possano continuare a difendere la gente nelle forme previste dalla legge e ritengano il comportamento messo in atto da Italcementi intollerabile di inviare un loro contributo economico ai due comitati tramite un bonifico bancario


IBAN: IT50M0504062661000000617222


o altra forma ritenuta più consona.


Infine si desidera ricordare che i soldi investiti nella difesa dei nostri diritti, del nostro territorio e della nostra salute sono quelli che garantiscono il più alto rendimento e per questo si chiede di inoltrare anche ad amici e conoscenti la presente informativa.


Cordiali saluti

Comunicato stampa 8 Novembre 2011

EFSA monitori effetti inceneritori e cementifici su colture e allevamenti
Andrea Zanoni (IdV) chiede alla Direttrice dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare uno studio sugli effetti dell'incenerimento di rifiuti su culture e allevamenti limitrofi. “Non sottovalutiamo i cementifici che emettono anche più inquinanti degli inceneritori, come a Pederobbia (Treviso) e Este e Monselice (Padova)”.

“L'Autorità europea per la sicurezza alimentare promuova uno studio sugli effetti delle particelle emesse da inceneritori e cementifici sulle colture dei campi agricoli vicini a queste strutture”, lo ha chiesto Andrea Zanoni, Europarlamento IdV, a Catherine Geslain-Lanéelle, Direttrice esecutiva
dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare di Parma (EFSA), ieri sera in commissione Ambiente al Parlamento europeo a Bruxelles.
“In Italia inceneritori e cementifici continuano a bruciare rifiuti a due passi da campi agricoli dove vengono coltivati i prodotti che poi finiscono sulle nostre tavole – ha detto Zanoni – come valuta l'Efsa l'incidenza delle particelle emesse da queste combustioni negli anni sulle coltivazioni agricole e sugli animali da allevamento?”.
“Molti non lo sanno, ma i cementifici, che di rifiuti ne bruciano eccome, hanno paradossalmente soglie di emissioni più alte da rispettare”. Zanoni ha fatto l'esempio del cementificio di Pederobba (Treviso), terra dei vigneti del prosecco, dove nel territorio limitrofo sono stati rilevati valori di benzopirene doppi rispetto a quelli consentiti dalla legge. E poi i cementifici di Este e Monselice (Padova) funzionante dal 1950 dentro un parco regionale, zona SIC e ZPS, con relative emissioni di anidride solforosa, ossidi di azoto e polveri sottili, rispettivamente 4, 8 e 3 volte il limite massimo consentito previsto per gli inceneritori. Infine, il cementificio di Fanna (Pordenone), dove in una zona vicina a Maniago è stata rinvenuta diossina in un pollo con valori superiori a 10 volte i limiti consigliati dalle direttive europee.“Senza dimenticare gli inceneritori, come quello vecchio di Brescia – ha proseguito l'Eurodeputato – dove sono state rinvenute tracce di diossina e policlorobifenile (Pcb) nel latte di ben 18 stalle di allevamenti vicini”. E poi le nuove strutture in costruzione. “A Russi (Ravenna) è in progetto un inceneritore che ha scatenato le proteste degli agricoltori della zona che si aggiungerà al paradosso dell'inceneritore in costruzione proprio a Parma, sede dell'EFSA stessa, a fianco dello stabilimento della Barilla”.
“Purtroppo ci sono grosse difficoltà ad ottenere dati precisi ed effettuare analisi visti gli interessi delle lobby dei cementifici in gioco – ha riferito Zanoni alla Direttrice EFSA – perché spesso i Comuni non vogliono impegnarsi contro gli effetti degli inceneritori che vengono costruiti”.

Geslain-Lanéelle ha ringraziato Zanoni per aver portato alla sua attenzione i casi di cui sopra. “E' importante difendere la salute dei cittadini, per questo l'agenzia monitora costantemente i prodotti alimentari del Paesi membri”. La direttrice EFSA si è dimostrata disponibile a raccogliere ed eventualmente a valutare le segnalazioni fatte dall'Eurodeputato che promette di “interessare le autorità europee ogni volta che quelle italiane falliscono nel proteggere la nostra salute”.


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lunedì 14 novembre 2011

Giorni e nuovole, mercoledi 16 novembre alle 21






Prosegue la rassegna fra ...  mmenti d'Italia con la proiezione, nella sede de " La Medusa" in via Garibaldi ad Este, del film di Soldini

Convegno sulla legge Romanato -Fracanzani



Le associazioni ambientaliste del Parco dei Colli Euganei organizzano per sabato 26 novembre ,dalle 9,30 alle 17, ospiti della Azienda Agricola alla Costigliola di Rovolon, il convegno " 1971-2011.Storia ed attualità della Legge 1097/71" firmate dai due parlamentari Romanato e Fracanzani, che di fatto diede il via alla chiusura di numerose cave sui Colli Euganei.
  Il convegno si svolge sullo sfondo di una situazione politico-ambientale del Parco a dir poco preoccupante. A pochi giorni dal convegno stesso, l'1 dicembre, ci sarà un


Consiglio del Parco per eleggere il nuovo Presidente ed il nuovo Direttore (ma anche, tra l'altro, Commissione Tecnica, Comitato tecnico-scientifico....). Più che un confronto su problemi, programmi, progetti ... è in corso una specie di guerra per bande per occupare le nuove cariche. Mentre in Regione, in modo carbonaro, si sta lavorando per depotenziare e svilire il ruolo dei parchi nella gestione del territorio.
Il Convegno, che si arricchirà della presena di giornalisti e ambientalisti, farà il punto anche sul minaccioso presente che mette in serio rischio l'esistenza del Parco Colli.



giovedì 10 novembre 2011

Democrazia. L’unica scelta per fronteggiare la crisi



LA POSIZIONE DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DI SEL

Se il ventennio fascista condusse nel baratro della guerra il paese, il quasi ventennio del populismo berlusconiano ha prodotto macerie economiche e sociali che ci hanno condotto al disastroso rischio di default attuale. Bisogna mettere la parola fine al dominio politico di Berlusconi, ma bisogna immediatamente guardarsi dalle insidie del berlusconismo. Ogni esperienza, anche quelle che intendono fronteggiare in buona fede l'evidente emergenza economico finanziaria, non possono sopportare l'ipoteca berlusconiana. Il rischio che un governo di emergenza diventi l'ancora di salvataggio del regime precedente è in campo, nonostante l'autorevolezza della figura di Mario Monti, prolungando una fase di incertezza che sarebbe dannosa per la nostra fragilissima finanza pubblica e per l'intera situazione economica del paese.
Siamo consapevoli che per affrontare la crisi ci sia bisogno di responsabilità e impegni straordinari. Siamo tuttavia convinti che per affrontare i prossimi anni sia necessario chiedere ai cittadini di scegliere su quali opzioni fondare un nuovo governo, condividendo gli oneri di una fase così drammatica per il paese. Per questo riteniamo che siano necessarie elezioni presto, per dare una prospettiva più certa e legittimata.
Un governo di emergenza non può che essere a tempo e con un immediato obiettivo: fronteggiare l'emergenza dei conti con una patrimoniale vera, che non colpisca i cittadini che stanno già pagando gli effetti nefasti della recessione, e restituire la parola agli italiani con il voto. Il cambiamento è necessario, i cittadini e le cittadine italiane dovranno essere i protagonisti di questa fase. La democrazia è la più grande risorsa per la salvezza del nostro paese.



Sinistra Ecologia Libertà Padova e provincia

mercoledì 9 novembre 2011

Rilanciare l'autunno, costruire l'alternativa

Foto Roma 15 ottobre @ Annalisa Bano  Mentre scriviamo la scena politica del paese sta mutando radicalmente: si tratta forse di ore, ma ciò che è certo è che il governo Berlusconi è stato sfiduciato. Innanzitutto da due anni di mobilitazioni sociali nelle fabbriche, nelle scuole e nel territorio, da 27 milioni di cittadini nei referendum. Di conseguenza, la presa d'atto della mancata pace sociale in Italia ha determinato lo scaricamento di queste ore da parte dei mercati finanziari e del G20 di Cannes. Questo mentre in Grecia Papandreou si dimette e apre la strada a un governo di unità nazionale, capace di fare le riforme economiche richieste dalla Bce e dal Fmi, per poi portare i greci alle urne. Chi sostituirà Papandreou? Con buona probabilità l'ex vice-presidente della Bce. Chi sostituirà Berlusconi? Monti? Non è escluso, anzi. Un governo tecnico che faccia le «scelte impopolari» richieste a gran voce da Bce e Fmi e ribadite dal presidente Napolitano: annullamento delle pensioni di anzianità e passaggio definitivo alla previdenza contributiva; flessibilità in uscita ovvero libertà di licenziare; privatizzazioni e liberalizzazioni; aumento delle tasse universitarie e accorpamento delle scuole, oltre che delle classi. Come ci spiega Ostellino, le ricette neo-liberali per uscire dalla crisi. Sarà un «governo del presidente» a decretare la fine del ventennio berlusconiano? Probabile. D'altronde - ce lo dice con il solito rigore Ilvo Diamanti - Napolitano è il solo leader politico che, nellla crescente sfiducia degli italiani nei confronti della democrazia rappresentativa, continua a godere di un largo consenso popolare.

In una lunga e appassionata riunione che si è tenuta domenica a Roma, Uniti per l'Alternativa è partita da qui, dalla necessità dei movimenti di respingere ogni ipotesi di governo tecnico o del presidente, le ipotesi, cioè, che pensano, come chiarisce Panebianco sul Corsera, di «mettere tra parentesi la politica». Vogliamo che Berlusconi se ne vada subito a casa e che ci sia modo, con la democrazia, di esprimere il desiderio di alternativa alle sue politiche e a quelle della Bce. È proprio la crisi del capitalismo finanziario che sta esplicitando l'incompatibilità tra quest'ultimo e le procedure democratiche. Sono i mercati finanziari a far fuori Berlusconi, sono la Bce e il Fmi, istituzioni non elettive, a «commissariare» le politiche economiche del nostro fragile paese. Affermare la democrazia contro la dittatura della finanza è oggi compito decisivo dei movimenti sociali, quei movimenti che non solo pensano a resistere, ma, resistendo, già immaginano una nuova società, un nuovo modello di sviluppo.
Per questo, dopo la battuta d'arresto del 15 ottobre romano, Uniti per l'Alternativa guarda avanti, alle nuove scadenze di mobilitazione che già si affollano nel mese di novembre, un mese che sarà finestra temporale di grandi scosse telluriche, nell'economia e nella politica. Guarda avanti, nella consapevolezza che i fatti del 15 non hanno frenato il desiderio di partecipazione delle centinaia di migliaia di persone che hanno affollato quella piazza con la manifestazione più grande del mondo.
L'11 novembre Occupy Wall Street ha lanciato una nuova giornata di mobilitazione transnazionale e dislocata contro la dittatura della finanza, quell'1% della popolazione mondiale che tiene in ostaggio il restante 99%. Uniti per l'Alternativa sosterrà le tante iniziative che si svolgeranno in Italia, in sintonia con quanto accadrà negli Usa e nel resto del mondo, dalle accampate ai flash mob, le tante forme, creative e conflittuali, che vogliono denunciare la violenza delle banche e degli hedge fund. Il 17 novembre, poi, ci saranno le tante piazze della mobilitazione studentesca. Studenti medi e universitari tornano in piazza contro le politiche di austerity, contro l'aumento delle tasse universitarie, per il rifinanziamento pubblico di scuola e università. Il 26 novembre, infine, sarà la volta della manifestazione indetta dal Forum acqua bene comune, in difesa dei risultati referendari del 12-13 giugno, per affermare i beni comuni (mobilità, saperi, servizi) contro le privatizzazioni imposte da Bce e Fmi.Uniti per l'Alternativa è uno spazio politico di movimento che connette reti studentesche e sindacalisti metalmeccanici, centri sociali e associazionismo ambientalista; non è uno spazio o un soggetto politico identitario. Per questo sosterrà le mobilitazioni di novembre a partire dal ruolo che i tanti soggetti che lo compongono esercitano già nei movimenti e nelle reti sociali. Non faremo spezzoni nei cortei ma saremo parte attiva, in tutta Italia l'11 e il 17, a Roma il 26, delle mobilitazioni e della loro preparazione.

*Uniti per l'Alternativa






Cinema: terzo incontro stasera 9 novembre alle 21

 
 
"Ferie d'Agosto" di Paolo Virzì è la pellicola in programma per stasera nella sede de " La Medusa", in via Garibaldi ( ex Collegio Vescovile) ad Este. Siete tutti invitati per discutere e parlare insieme di vizi e virtù della nostra società

lunedì 7 novembre 2011

Il Comitato Lasciateci Respirare compie 15 anni




SABATO 12 NOVEMBRE 2011


PRESSO L'OSTELLO DI VALLE SAN GIORGIO DI BAONE (PD)

ORE 18.00 DIBATTITO

 "Il ruolo dei Comitati nella Bassa padovana e le nuove sfide in difesa della salute e dell'ambiente".

NE PARLIAMO CON


- Francesco Corso - Sindaco di Baone


- On. Margherita Miotto - parlamentare PD


- Francesco Miazzi - tra i fondatori del Comitato


- Silvia Mazzetto - Comitato "E NOI?"


- gli Amministratori locali e i rappresentanti dei Comitati e delle Associazioni


coordina il dibattito OMAR MONESTIER - direttore de "Il Mattino di Padova"


ORE 19.30 APERITIVO


ORE 20.00 CENA *

La Cena sarà autogestita utilizzando le cucine dell'Ostello. Chi vuol dare una mano, portare un piatto o delle verdure, un dolce o qualche bottiglia di vino... si faccia vivo!
Le sale a disposizione sono 2 (40 + 30 posti circa) - potete quindi partecipare con le vostre famiglie.

IL COSTO INDICATIVO E' DI 15 EURO GLI ADULTI - 7 EURO I BAMBINI

DIFFONDETE L'INVITO A TUTTI I VOSTRI/NOSTRI AMICI e a quanti hanno attraversato le iniziative del Comitato.

PER ESSERE SICURI DI TROVARE POSTO... MA SOPRATUTTO PER SAPERE QUANTI SIAMO E IL CIBO DA PREPARARE, VI CHIEDIAMO DI COMUNICARE PRIMA POSSIBILE LA VOSTRA ADESIONE. ai primi 10 che si prenotano un libro sul Parco in omaggio (e non è uno scherzo...), gli altri potranno averlo solo con un contributo.

PER INFO E PRENOTAZIONI


mandate una mail a fmiazzi@gmail.com oppure a info@lasciatecirespirare.it
sms o chiamata a Gabriele 3470349220 - Stefano 3406629731

N.B. pensiamo sia una bellissima occasione per stare un pò in compagnia e... IL RICAVATO ANDRA' ALLE CASSE DEL COMITATO CHE COM'E' NOTO DEVE FRONTEGGIARE DIVERSE SPESE, ANCHE LEGALI - solo l'ultima è di 2000 euro per il ricorso al Consiglio di Stato -
Per chi non può partecipare e intende comunque sostenere l'iniziativa, ricordiamo il codice IBAN intestato al "Comitato Popolare Lasciateci Respirare" IT 50 M 05040 62661 000000617222
P.S. CHI HA FOTO, VIDEO E ALTRI MATERIALI SULLE INIZIATIVE DEL COMITATO E' PREGATO DI COMUNICARLO E/O DI PORTARLE LA SERA DELLA FESTA



giovedì 3 novembre 2011

“Freedom Waves to Gaza”

AGITE ORA PER DIFENDERE LE IMBARCAZIONI OGGI DIRETTE VERSO GAZA


International Solidarity Movement, Gaza   

Due navi, chiamate “Freedom Waves to Gaza” si trovano ora in acque internazionali per raggiungere Gaza assediata. Su di esse saranno presenti 27 civili di 9 nazionalità, incluso un palestinese proveniente dai territori del '48. Si tratta di un'altro tentativo nonviolento da parte di infrangere l'assedio illegale che pesa su Gaza, che ha reso i palestinesi dipendenti dall'aiuto internazionale ed ha imposto forti restrizioni al movimento da e verso il loro stesso territorio.

“Freedom Waves to Gaza” è rimasto segreto fino a questo momento per paura di sabotaggi e blocchi israeliani, come è successo con la Freedom Flotilla 2: stay human. Ora si tratta di fare in modo che Israele non aggredisca “Freedom Waves to Gaza” impedendo il loro arrivo nella striscia, come è successo con la prima Freedom Flotilla, in aperta violazione della legge internazionale e col silenzio complice del mondo occidentale. Per evitare questo è necessario il vostro aiuto.

Vi si chiede di agire in favore di quest'iniziativa in qualunque modo consideriate sia efficace nel vostro contesto. In particolare proponiamo di:
Diffondere la notizia di quest'iniziativa quanto più possibile, e fare pressione sui media perchè ne parlino. Se Israele potrebbe agire meno violentemente se si sente gli occhi del mondo puntati addosso.
Fare pressione sull'ONU e sulla comunità internazionale, seguendo l'esempio dei giovani palestinesi che in Cisgiordania attueranno un sit-in presso il complesso delle Nazioni Unite a Ramallah, chiedendo all'organismo internazionale di "adottare misure urgenti per proteggere questa missione e porre fine alla loro complicità con il blocco criminale imposto da Israele sulla Striscia di Gaza."
Essere pronti ad organizzare proteste nel caso in cui la reazione di Israele impedisca agli attivisti di raggiungere i porti di Gaza.
Facciamo appello alla vostra umanità per agire, ed agire con urgenza. Le navi si trovano già in mare aperto, ed il successo di quest'impresa dipende dal supporto che riceverà dall'esterno.

















Le città e i desideri: conferenza programmatica provinciale S.E.L.

Sinistra Ecologia Libertà ha organizzato la sua prima Conferenza Programmatica per Padova e provincia SABATO 5 NOVEMBRE presso la Sala Polivalente di Via Diego Valeri, 17, a Padova, con inizio alle ore 9.  
  Il titolo della Conferenza, “Le città e i desideri”, richiama una delle sezioni del famoso libro Le città invisibili di Italo Calvino, e allude con tutta evidenza alla necessità e all’inportanza, pur in questa fase di crisi finanziaria e di contrazione delle risorse, e anzi per certi versi proprio adesso, di dare forma ai propri desideri e ai propri ideali, immaginando e progettando le città e i territori del futuro. L’immagine che accompagna il titolo, d’altronde, è il famoso affresco dell’Allegoria del Buon Governo del Lorenzetti nella Sala della Pace del Palazzo Pubblico di Siena, e segnala simbolicamente la necessità di trasformare desideri e ideali in progetti e proposte concrete, come è proprio di una forza di governo come Sinistra Ecologia Libertà.
  La Conferenza, aperta dai saluti di rito e da una breve introduzione del coordinatore provinciale Attilio Motta, si articolerà in tre sessioni:
su Economia, Lavoro, Welfare (9.30-11.30), su Ambiente, Urbanistica, Territorio (11.30-13.30) e, dopo pranzo, su Cultura, formazione e diritti (15-17).
In ciascuna sessione saranno presentate alcune analisi e proposte su Padova e la sua provincia elaborate dal partito in questi mesi, che potranno essere discusse nel dibattito anche da esponenti dei sindacati, delle associazioni industriali, da esponenti di altri partiti, tutti invitati alla giornata.
Al termine, ore 17, concluderà l'incontro GENNARO MIGLIORE, della segreteria nazionale di Sel.

Il programma della giornata

9.00: Apertura dei lavori e saluto delle autorità.
9.15: Attilio Motta, coordinatore provinciale SEL Padova, Introduzione alla giornata.
9.30-11.30: Sessione I. Economia, Lavoro, Welfare
Partecipano alla discussione, tra gli altri: Etta Andreella, Gianluca Baratto, Marco Benati, Andrea Castagna, Giovanni Chiara, Silvano Cogo, Marco Paggi, Rossano Palazzin, Michele Salvato, Silvio Schievano, Palma Sergio, Ilario Simonaggio, Renzo Soranzo, Maristella Urbano.
11.30-13.30: Sessione II. Ambiente, Urbanistica, Territorio
Partecipano alla discussione, tra gli altri: Beatrice Andreose, Federico Boscaro, Luisa Calimani, Fabio Casetto, Sergio Lironi, Francesco Miazzi, Mario Nalin, Roberto Pasquato, Maurizio Pioletti, Alessandro Zan.
13.30: Pausa pranzo
15.00-17.00: Sessione III. Cultura, Formazione, Diritti
Partecipano alla discussione, tra gli altri: Lorenza Annoni, Adone Brandalise, Augusto Da Rin, Danilo Del Bello, Renzo Deana, Mariateresa Di Riso, Guido Galesso, Nicola Garbo, Paola Irato, Marina Mancin, Elena Ostanel, Alberto Tonolo, Antonio Toscano, Paolo Wieczorek, Mara Zampieri, Emanuele Zinato, Angelo Zuppardo.

17.00: Gennaro Migliore, segreteria nazionale SEL, Conclusioni.



No al carbone: il successo della protesta



 La manifestazione del 29 ottobre ad Adria contro il carbone a Porto Tolle è stata un successo.
Lo è stata nei volti normali, sorridenti e non violenti, delle famiglie,dei bimbi, della gente comune, in larga parte polesani, che componevano il serpentone colorato lungo un chilometro e mezzo che ha sfilato gioioso per le vie della città etrusca.
Lo è stata aldilà del puntuale e stucchevole balletto di cifre sul numero dei partecipanti.Lo è stata oltre il livore dei prezzolati sostenitori del carbone che vanno, tutto pagato, in giro per il Veneto o l’Italia in qualche centinaio a sostenere una riconversione che Enel stessa, nei fatti, sembra allontanare procrastinando di sei mesi in sei mesi l’inizio dei lavori, ormai siamo al 2013, prendendoli per disperazione e per i fondelli.
E’ stato un successo nelle parole dei commercianti adriesi pentiti di aver ascoltato i consigli di qualche mestatore che inoculava terrore e si sono persi, in parte, il guadagno del sabato mentre gli esercizi commerciali aperti facevano guadagni inusitati e i bar e i ristoranti che non hanno dato ascolto alle “fonti ben informate” che parlavano di calata dei lanzichenecchi esaurivano le scorte in magazzino.

 Lo è stato nelle parole del sindaco di Adria Massimo Barnujani che ammette che la città che amministra non ha mai visto tanta partecipazione ad un evento simile.
Lo è stato nell’incontro di quella moltitudine che, a spese proprie e non a rimborso a piè di lista di una multinazionale, ha deciso di esserci.
Quando abbiamo pensato alla necessità di significare la contrarietà in ogni sito nazionale dove esiste la minaccia del carbone, ieri si è manifestato in nove località oltre ad Adria , sapevamo di sguarnire la manifestazione principale, ma è stato giusto così, è stato doveroso dare voce alla protesta laddove il danno è subito o si vuol portare.
 La democrazia si fa rispettando le leggi a salvaguardia di tutti e non modificandole ad uso e consumo del più forte. Sabato ad Adria ha sfilato e parlato il futuro.





Non è che l’inizio.
COORDINAMENTO VENETO CONTRO IL CARBONE