venerdì 25 novembre 2011

Colli Euganei: 40 anni fa la svolta. E oggi?





Sabato 26 novembre, presso l’azienda agricola biologica La Costigliola di Banca Etica a Rovolon, si svolgerà il convegno regionale “Storia e attualità della Legge 1097 – Norme per la tutela delle bellezze naturali ed ambientali e per le attività estrattive dei Colli Euganei”.
Un appuntamento organizzato dal coordinamento Associazioni Ambientaliste per il Parco Colli Euganei per rileggere una pagina vincente nella salvaguardia dei Colli e per rilanciare il Parco e la decementificazione del nostro territorio.
Una ottantina di cave voracemente all'opera sulle pendici collinari, oltre 6 milioni di tonnellate estratte ogni anno: bastano questi dati a delineare la infernale situazione dei Colli Euganei negli anni 60. I tentativi di arginare questa aggressione, ad opera inizialmente soprattutto del Consorzio Valorizzazione Colli Euganei, si rivelano inefficaci: l'assalto sembra inarrestabile.

Finché sulla scena appare un protagonista nuovo per quei tempi: un movimento “ambientalista” di base, formato soprattutto di giovani, che nasce nel dicembre 1968 a Battaglia T. e che si espande poi rapidamente a tutta l'area euganea.
La strategia vincente si rivela quella di puntare a una legge speciale da far approvare dal Parlamento nazionale. Attorno a questo obiettivo viene creata una mobilitazione che oltre ai vari protagonisti a livello locale coinvolge l'opinione pubblica nazionale.
Il 24 Novembre 1971 il risultato viene raggiunto, a conclusione di una battaglia frontale tesa e serrata. La nuova legge (la 1097, firmata nell'ordine dall'on. Giuseppe Romanato, dall'on. Carlo Fracanzani e da altri 26 parlamentari di tutti i gruppi politici, tra i quali tutti i parlamentari padovani dell'epoca) si rivela, possiamo dire, come una boa attorno alla quale la politica ambientale sui Colli registra in effetti una inversione radicale.
Non solo vengono chiuse pressoché tutte le cave (subito quelle più impattanti, negli anni successivi le altre), ma subisce un drastico ridimensionamento anche l'assalto edilizio anch'esso particolarmente aggressivo in quegli anni e viene avviata, con alcune importanti acquisizioni pubbliche, una concreta politica di valorizzazione dei beni culturali e ambientali. E' l'idea di “Parco” che comincia a mettere radici: un'idea che superando polemiche e contrapposizioni esasperanti trova riscontro con la Legge Regionale n. 38 del 10.10.89.
Ed è al Parco, attraverso il Piano Ambientale, che passa l'onere di completare l'applicazione della 1097 e di consolidare le linee portanti di un'economia più attenta ai valori ambientali e culturali.
Ma questi obiettivi comportano la soluzione di un problema che la 1097 ha lasciato aperto: la presenza di ben 3 cementerie che, pur rimaste senza cave, continuano ad operare nel delicato comprensorio euganeo. In realtà un segnale, questa abnorme concentrazione, del predominio, in questi 40 anni, in particolare nella nostra Regione, della politica del cemento.
Un ridimensionamento di questa presenza dovrebbe essere la naturale conseguenza di un ormai inderogabile processo di “decementizzazione” del territorio.
Ed è proprio su questo fronte che sarebbe necessario prevedere un altro storico giro di boa nella gestione del nostro territorio: un obiettivo per il futuro che potrebbe trovare spinte e motivazioni nel rivisitare le vicende che hanno portato alla approvazione e alla applicazione della 1097.

Coordinamento delle Associazioni ambientaliste dei Colli Euganei

  Il convegno inizia alle 9,30 e si concluderà alle 17 con un brindisi e la musica dei Calicanto









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